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Politica sanitaria

Intervista

15 Aprile 2024

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Dopo la riorganizzazione e l’acquisizione di aziende come Sofar e Intercept, Alfasigma punta sul settore gastrointestinale. E in ambito consumer, l’obiettivo è la formazione di farmacisti, medici di medicina generale e consumatori. A parlarne a Sanità33 è Adelaide Raia, capo della Business Unit Consumer Healthcare di Alfasigma, “un’azienda orgogliosamente italiana da oltre 70 anni, che vanta un portfolio di prodotti molto riconosciuti in Italia e che da tempo è impegnata in un’importante campagna di internazionalizzazione”, come la presenta la stessa Raia.

Ultime in ordine di tempo tra le operazioni che mirano all’espansione di Alfasigma ci sono le acquisizioni dell’americana Intercept, “azienda quotata negli Stati Uniti – sottolinea Raia - che opera nel campo di malattie rare del fegato e che segna l’entrata di Alfasgima in un mercato come quello USA”, e il business Jyseleca (filgotinib) da Galapagos, “e qui parliamo di colite ulcerosa e di artrite reumatoide - prosegue il capo della Business Unit Consumer di Alfasigma -. Tutto questo per continuare il percorso già iniziato acquisendo nel 2022 Sofar, un’altra azienda italiana che ha rafforzato la presenza di Alfasigma in ambito gastro”.

A livello consumer, l’obiettivo è trasmettere l’importanza di prendersi cura del proprio intestino e del proprio sistema gastrico per raggiungere uno stato di benessere generale. “Sappiamo che esiste un asse intestino-cervello. Per questo, uno stato di benessere dell’intestino si può tradurre in uno stato di benessere mentale”, osserva Raia, spiegando il coinvolgimento dell’azienda nell’ottica di favorire la prevenzione. In questo ambito rientra anche il programma #nutrahealth “con il quale porteremo i farmacisti a focalizzarsi sul tema dell’intestino - sottolinea Raia -. Del resto, oggi i consumatori sono molto attenti a nutrirsi bene, perché in questo modo facilitano l’equilibrio dell’organismo in modo che possa reagire meglio alle infezioni”.

In uno scenario di crescita dei mercati della prevenzione e dell’auto-cura, “sappiamo che i consumatori accedono a tante informazioni, anche sbagliate, attraverso le fonti digitali. Questo denota che si è più proattivi in termini di salute – conclude Raia -, per cui bisogna elevare la capacità di consiglio dei farmacisti e dei medici di medicina generale, per non farsi trovare impreparati di fronte a consumatori in grado di fare domande molto precise”.

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