Pneumologia
28 Luglio 2025Il Chm dell’Agenzia europea per i medicinali ha espresso parere positivo per l’adozione, nell’Unione europea, di un innovativo propellente a impatto ambientale prossimo allo zero
Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha espresso parere positivo per l’adozione, nell’Unione europea, di un innovativo propellente a impatto ambientale prossimo allo zero nella somministrazione della triplice terapia budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato (Bgf), già approvata per il trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) negli adulti. Lo rende noto AstraZeneca in un comunicato. Ruud Dobber, Executive Vice President della BioPharmaceuticals Business Unit di AstraZeneca, commenta: “Il parere positivo del Chmp per la transizione della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato al propellente di nuova generazione ci consente di rispondere sia ai bisogni dei pazienti sia a quelli del pianeta e rappresenta una tappa significativa dell’impegno di AstraZeneca a offrire innovazioni per una sanità sostenibile in Europa”. L’obiettivo dell’azienda, prosegue, è estendere l’adozione del nuovo propellente a tutta la gamma di farmaci pMDI entro il 2030, nell’ambito della strategia Ambition Zero Carbon.
Si tratta della prima combinazione fissa somministrata tramite inalatore predosato pressurizzato (pMDI) a utilizzare un propellente di nuova generazione, in grado di ridurre del 99,9% il potenziale di riscaldamento globale (Gwp) rispetto agli attuali standard utilizzati nei dispositivi inalatori. Il nuovo sistema consentirà di allineare l’impatto ambientale della triplice terapia a quello dei farmaci inalatori privi di propellente, segnando un passo significativo nella sostenibilità delle cure respiratorie. Il parere del Chmp si fonda sui dati del programma di sviluppo clinico che ha confermato la bioequivalenza tra la formulazione con il nuovo propellente e quella attualmente in uso, evidenziando un profilo di sicurezza e tollerabilità sovrapponibile. "Le malattie respiratorie croniche, tra cui la Bpco e l'asma, sono patologie complesse che impattano fortemente sulla qualità di vita dei pazienti - afferma Federico Lavorini, professore ordinario di Medicina respiratoria all’Università degli Studi di Firenze - I farmaci respiratori somministrati tramite inalatori predosati pressurizzati, che rappresentano il 76% dell’utilizzo globale, sono fondamentali per milioni di persone in Italia e in Europa, inclusi anziani e bambini. Il parere positivo del Chmp sulla transizione della triplice terapia con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato verso l’uso di un nuovo propellente a impatto ambientale prossimo allo zero, mantenendo la stessa efficacia e sicurezza, rappresenta un passo importante. Questa decisione garantirà la continuità delle cure per i pazienti, permettendo agli operatori sanitari di scegliere la terapia in base alle esigenze cliniche, contribuendo allo stesso tempo a ridurre l’impatto ambientale".
Le malattie respiratorie croniche, come Bpco e asma, colpiscono centinaia di milioni di persone nel mondo. I farmaci inalatori pMDI rappresentano il 76% dell’uso globale di inalatori, contribuendo per lo 0,04% alle emissioni mondiali di gas serra. Tuttavia, è il mancato controllo della patologia a determinare il maggiore impatto ambientale, per l’aumento delle riacutizzazioni e dei ricoveri. Anche le associazioni dei pazienti accolgono positivamente la novità. “Le persone affette da Bpco hanno bisogno di avere accesso alla terapia più appropriata, così come a un ambiente sano e ad aria pulita - conclude Susanna Palkonen, Director della European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients’ Associations (Efa) - Accogliamo con favore questo parere, che presenta una significativa riduzione dell’impatto ambientale”.
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