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15 Settembre 2025I nuovi dati serviranno a chiedere l’estensione dell’uso del farmaco nelle fasi iniziali della terapia e a presentare richieste di autorizzazione alle autorità regolatorie internazionali entro la fine dell’anno
Il farmaco contro i tumori ematologici pirtobrutinib di Eli Lilly ha dimostrato in uno studio di fase avanzata di ritardare la progressione della malattia in pazienti non ancora trattati, rafforzandone il potenziale come opzione di prima linea. Un’analisi ulteriore sulla sopravvivenza globale, altro indicatore chiave di efficacia, è prevista per il prossimo anno. l’azienda ha comunicato, nonostante i dati non siano ancora maturi, una tendenza più che favorevole rispetto alla chemioimmunoterapia,
In sintesi, nello studio sono stati arruolati 282 pazienti con leucemia linfatica cronica (CLL) o linfoma linfocitario a piccole cellule (SLL), malattie caratterizzate dalla produzione di globuli bianchi anomali incapaci di contrastare le infezioni. I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere pirtobrutinib o chemioimmunoterapia. Per Jacob Van Naarden, presidente di Lilly Oncology, il posizionamento del farmaco, come prima o seconda opzione di cura, dipenderà anche dalle scelte dei medici prescrittori: «Per Lilly, in ogni caso, può diventare un prodotto molto importante». Già all’inizio dell’anno, pirtobrutinib, aveva già mostrato più efficacia in diversi studi, rispetto a farmaci simili già immessi sul mercato. Questa tipologia di farmaci agisce sulla proteina Bruton's tyrosine kinase (BTK).
Lilly ha annunciato che i nuovi dati serviranno a chiedere l’estensione dell’uso del farmaco nelle fasi iniziali della terapia e a presentare richieste di autorizzazione alle autorità regolatorie internazionali entro la fine dell’anno. Nel 2024 pirtobrutinib ha generato vendite per 337 milioni di dollari ed è già autorizzato con approvazione accelerata nei pazienti con CLL/SLL e linfoma mantellare che abbiano ricevuto almeno due terapie precedenti.
Cristoforo Zervos
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