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Pneumologia

01 Ottobre 2025

Bpco, triplice terapia a dose fissa migliora qualità di vita e riduce riacutizzazioni

Lo studio ha coinvolto 250 pazienti in 23 centri italiani e prevede un anno di trattamento, con controlli a 12, 26 e 52 settimane. L’analisi ad interim dei primi tre mesi mostra un miglioramento dei sintomi tipici della Bpco e della qualità di vita


polmoni polmonite

Uno studio clinico interamente italiano, Choros Orion, presentato al congresso della European Respiratory Society (Ers) ad Amsterdam, ha valutato in un contesto di pratica clinica quotidiana l’efficacia della triplice terapia a combinazione fissa con budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).

Lo studio ha coinvolto 250 pazienti in 23 centri italiani e prevede un anno di trattamento, con controlli a 12, 26 e 52 settimane. L’analisi ad interim dei primi tre mesi mostra un miglioramento dei sintomi tipici della Bpco e della qualità di vita, con una riduzione significativa delle riacutizzazioni.

Grazie agli Electronic patient reported outcomes (ePro), i pazienti hanno riportato direttamente i cambiamenti nella percezione dei sintomi. Dopo 12 settimane, il questionario Cat ha mostrato una riduzione media di 1,3 punti e il 52% dei pazienti ha registrato un miglioramento clinicamente rilevante. La quota di pazienti che descrivevano la propria condizione come grave o molto grave è scesa dal 27,9% al 18,7%, mentre quelli che la definivano lieve o assente sono saliti dal 28,5% al 41,3%.

Il tasso annualizzato delle riacutizzazioni è diminuito da 1,6 a 0,26. «Un dato vicino all’assenza di riacutizzazioni, con conseguenze rilevanti su funzione polmonare, ospedalizzazioni e mortalità» ha sottolineato Micaela Romagnoli, direttore Pneumologia Ospedale Ca’ Foncello Aulss 2 Marca Trevigiana e prima firma dello studio.

La Bpco interessa 391 milioni di persone nel mondo e circa 3,3 milioni in Italia; secondo le stime Oms è la terza causa di morte globale. “Il 50% dei pazienti non riceve diagnosi – ricorda Romagnoli –. Il principale fattore di rischio è il fumo, spesso sottovalutato”.

“Choros Orion è un esempio del valore della ricerca clinica in Italia – ha aggiunto Raffaela Fede, direttore medico AstraZeneca Italia –. I dati real life confermano l’efficacia della triplice terapia, già emersa nello studio Ethos, con riduzioni significative di riacutizzazioni e mortalità rispetto alle duplice terapie”.

Lo studio prosegue fino a 52 settimane, per fornire un quadro completo sull’efficacia della triplice terapia nella pratica clinica quotidiana.

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