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07 Agosto 2025

Vaccini a mRNA, la decisione di Kennedy Jr. scatena le reazioni di scienziati e clinici

La cancellazione di 500 milioni di dollari in finanziamenti statunitensi per lo sviluppo di vaccini a mRNA annunciata dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. ha sollevato critiche diffuse da parte della comunità scientifica, sia internazionale che italiana


F. Kennedy Jr.

La cancellazione di 500 milioni di dollari in finanziamenti statunitensi per lo sviluppo di vaccini a mRNA annunciata dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. ha sollevato critiche diffuse da parte della comunità scientifica, sia internazionale che italiana. Il provvedimento, comunicato ufficialmente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS), riguarda 22 progetti legati a questa tecnologia, compreso quello su un vaccino influenzale pandemico sviluppato da Moderna, incluso nella strategia di risposta al rischio H5N1.

Secondo Kennedy Jr., i vaccini a mRNA “non proteggono efficacemente dalle infezioni respiratorie superiori” e promuoverebbero “mutazioni antigeniche” che potrebbero prolungare le pandemie. In loro sostituzione, HHS intende favorire “piattaforme più sicure”, tra cui vaccini a virus intero attenuato e altre tecnologie “più robuste”. Una linea definita “ideologica e antiscientifica” da numerosi esperti. Roberto Burioni, docente di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha commentato: “È un peccato, i vaccini a mRNA hanno salvato milioni di vite e si sono dimostrati estremamente sicuri. I dati preliminari indicano anche un potenziale contro forme tumorali difficili da trattare”. Sulla stessa linea Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova: “Dire di no ai finanziamenti per la tecnologia a mRNA significa frenare il progresso. Kennedy alla guida della sanità Usa è come mettere un lupo a guardia del gregge: tanta ideologia e poca scienza”. Bassetti ha ricordato che sono in sviluppo vaccini mRNA contro virus emergenti come West Nile, hMPV, CMV, Epstein-Barr, Zika, Hiv, ma anche contro patogeni antibiotico-resistenti, tubercolosi e malaria.

Sul fronte internazionale, la decisione è stata definita “un grave errore” da Jeff Coller, docente alla Johns Hopkins University, con oltre trent’anni di ricerca sull’mRNA. “Questa è una decisione irresponsabile. Gli mRNA rappresentano la nostra piattaforma più rapida ed efficace per rispondere alle emergenze pandemiche”. Per Rick Bright, già direttore della Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA), si tratta di “un colpo alla sicurezza nazionale”. Anche Brett Giroir, ex assistant secretary dell’HHS sotto la prima amministrazione Trump, ha parlato di “profonda miopia” e di “scelte non supportate da evidenze”. Giroir ha sottolineato che l’attuale politica non riflette le linee adottate durante l’emergenza COVID sotto la presidenza Trump, a cui viene riconosciuta la responsabilità dell’implementazione di Operation Warp Speed.

La comunità scientifica contesta anche le affermazioni di Kennedy Jr. sui vaccini come causa di mutazioni virali. Secondo Stephen Evans, docente emerito alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, “le mutazioni sono spontanee e più frequenti quando il virus si replica liberamente. I vaccini, al contrario, sopprimendo la circolazione virale, riducono le probabilità di mutazione”. Il rischio, secondo gli esperti, non è solo sanitario ma anche geopolitico. “Con questa scelta, gli Stati Uniti stanno abbandonando una tecnologia chiave. Altri Paesi, come Cina, Canada, Australia ed Europa, stanno investendo massicciamente sull’mRNA. Potremmo trovarci a dover chiedere i vaccini a Pechino”, ha concluso Coller.

 

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