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Disforia di genere

19 Marzo 2025

Disforia di genere, attesi gli esiti del Tavolo interministeriale sul farmaco blocca-pubertà

Ancora nessuna decisione per quello che riguarda l'uso della triptorelina, il farmaco usato nel trattamento dell'incongruenza di genere, che blocca lo sviluppo puberale in attesa della decisione sul cambiamento di sesso. Il tavolo di esperti è ancora al lavoro e il parere sarà espresso ad aprile


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Ancora nessuna decisione per quello che riguarda l'uso della triptorelina, il farmaco usato nel trattamento dell'incongruenza di genere, che blocca lo sviluppo puberale in attesa della decisione sul cambiamento di sesso.

Il tavolo di esperti è ancora al lavoro e il parere sarà espresso ad aprile. Lo fa sapere il ministero della Salute dopo che un articolo di Repubblica aveva preannunciato un orientamento a favore dell'utilizzo nei casi di disforia di genere.

Secondo le anticipazioni del quotidiano il Tavolo tecnico interministeriale di 29 membri creato nel maggio del 2024 sarebbe intenzionato ad andare avanti con il farmaco in linea con quanto detto a dicembre scorso dal Comitato nazionale di bioetica. Secondo Repubblica inoltre l'ospedale Careggi di Firenze - che oltre un anno fa aveva ricevuto un'ispezione ministeriale - sta proseguendo con i trattamenti.  Ad aprile, spiega il quotidiano, è attesa la relazione finale degli esperti convocati dai ministeri della Salute e della Famiglia: a quanto risulta "dovrebbe essere scritto che il medicinale usato per interrompere la pubertà si potrà ancora somministrare a chi ha la disforia di genere, ma dovrebbe anche essere aggiunto che è necessario un monitoraggio più accurato del suo utilizzo. Per questo il ministero della Salute dovrà creare un registro al quale le strutture sanitarie dovranno inviare i dati sull'uso della triptorelina, ma anche degli ormoni impiegati per il cambio di sesso".

Tra gli esperti del Tavolo tecnico, i cui lavori sono andati avanti piuttosto lentamente, riferisce Repubblica, si è parlato pure di sperimentazione, come già aveva fatto anche il Comitato. Dovrebbe servire a irrobustire i dati a disposizione sull’efficacia e sui rischi del farmaco nel trattamento della disforia di genere. 

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