manovra
07 Novembre 2024“Non si interviene per adeguare il tetto della spesa farmaceutica al trend reale della domanda di farmaci dei cittadini in continua crescita” A dirlo Marcello Cattani, presidente di Farmindustria in un'intervista a 'Il Sole 24 ore' sulle misure della legge di bilancio che riguardano il settore farmaceutico
"Per i farmaci questa manovra, così come è stata disegnata al momento, è un attacco all'industria farmaceutica, a un comparto che è campione in Europa nella produzione". A dirlo Marcello Cattani, presidente di Farmindustria in un'intervista a 'Il Sole 24 ore' sulle misure della legge di bilancio che riguardano il settore farmaceutico. "Al contrario di quanto annunciato - spiega - non si interviene per adeguare il tetto della spesa farmaceutica al trend reale della domanda di farmaci dei cittadini in continua crescita e spostato sempre più verso l'innovazione. E per giunta si modifica il meccanismo di remunerazione riducendo il margine all'industria per aumentare quello dei grossisti".
Per Cattani le misure proposte "vanno nella direzione opposta a quanto dichiarato" perché "a parole per il Governo siamo un settore strategico, ma poi nei fatti sembra di no, anche se il nostro auspicio è che ora la manovra cambi in Parlamento: c'è il tempo per farlo e noi siamo sempre pronti al dialogo". A deludere, principalmente, "c'è il mancato rialzo del tetto della spesa farmaceutica che tra il 2024 e il 2025 costerà alle aziende rispettivamente circa 2 miliardi e quasi 2,5 miliardi di payback". Un salasso a cui si aggiunge "una misura assurda" che prevede un aumento dello 0,65% della remunerazione sul prezzo dei farmaci in favore dei grossisti e a danno delle imprese farmaceutiche: in pratica l'1% dei ricavi delle industrie passa ai grossisti e alle migliaia di farmacie private che fanno distribuzione in forma di cooperative (si stima un taglio per le aziende di 150 milioni circa). E anche lì dove ci sono "novità positive" come sul Fondo dei farmaci innovativi si annida un altro "freno alla competitività e all'accesso ai nuovi farmaci".
L'industria farmaceutica chiede che "l'impatto del payback possa rimanere almeno stabile per poi ragionare per il futuro su un nuovo meccanismo completamente diverso legato al valore e all'impatto dei farmaci. In manovra il tetto sulla spesa farmaceutica deve salire dello 0,55% sul Fondo sanitario, un aumento da canalizzare in maniera univoca sulla spesa diretta e in più bisogna eliminare il payback sulla convenzionata calcolato sull'1,83% del prezzo di vendita dei farmaci". Insomma, diversi nodi da sciogliere che, per Cattanei, rischiano di annullare "i progressi che pur ci sono in manovra".
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