ospedali
12 Giugno 2024I dati sui ricoveri dicono che oltre 7,6 milioni di persone hanno trovato negli ospedali una risposta alle proprie necessità di salute, hanno mostrato una ripresa delle attività post-Covid, anche se ancora al di sotto di quelli che erano i livelli prima della pandemia
I dati sui ricoveri ospedalieri del 2022 ci dicono che "oltre 7,6 milioni di persone hanno trovato negli ospedali una risposta alle proprie necessità di salute, hanno mostrato una ripresa delle attività post-Covid, anche se ancora al di sotto di quelli che erano i livelli prima della pandemia". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo, a Roma, alla presentazione del Rapporto Sdo (Scheda di dimissione ospedaliera, sui dati dei ricoveri ospedalieri in Italia nel 2022.
"È un patrimonio di informazioni continua il ministro che ci dà contezza di quella che è la capacità del Servizio sanitario nazionale di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, dei punti di forza, degli ambiti da rendere più efficienti"
"Questa è una fotografia che ci dà la possibilità di riflettere sul grande tema della appropriatezza che in questo rapporto appare in chiaro scuro. Si evidenza un tasso di ospedalizzazione in risalita, anche indicatori in miglioramento, cito la riduzione della degenza media preoperatoria, meno dimissioni dai reparti chirurgici con Drg medio, questo equivale a dire un calo di ricoveri a rischio di inappropriatezza ed è quindi un fattore importante", ha detto il ministro evidenziando però il tema del ricorso improprio all'ospedale che resta "una criticità", evidenzia Schillaci.
"Il ricorso improprio all'ospedale resta una criticità", dovuta "al crescente numero di persone affette da patologie croniche a cui vanno date risposte sul territorio. La demografia italiana è profondamente cambiata e quindi, su questo, ovviamente bisogna fare una riflessione attenta" ha rilevato il ministro della Salute, nel suo intervento.
Per Schillaci è il territorio, infatti "il setting assistenziale più appropriato", per "i bisogni non urgenti. Le risposte arrivano già perché sono state attivate in alcune zone grazie ai fondi del Pnrr, le case, gli ospedali di comunità" Ma "solo nel 2026 che avremo la piena attuazione di questo programma e con la messa a terra di tutti quelli che sono gli interventi previsti nel Pnrr. Ci saranno presidi capillari nel territorio, potenziamento anche dell'assistenza domiciliare e delal telemedicina, a cui tengo in maniera particolare".
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