Governo e Parlamento
10 Novembre 2023 "Chiediamo che il Senato approvi subito la legge per il diritto all'oblio oncologico, senza modifiche per il beneficio di tutti gli ex pazienti". È l'appello lanciato da Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica) in occasione di un convegno organizzato a Roma
"Chiediamo che il Senato approvi subito la legge per il diritto all'oblio oncologico, senza modifiche per il beneficio di tutti gli ex pazienti". È l'appello lanciato da Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica) in occasione di un convegno organizzato a Roma. Il 3 agosto la Camera ha approvato la norma per tutelare le persone guarite da un tumore, che oggi in Italia sono più di 1 milione. Nonostante la cartella clinica, però, per la burocrazia continuano a essere considerate malate, con discriminazioni nell'accesso a prestiti bancari e mutui, nelle adozioni e nella partecipazione a concorsi pubblici. Oggi si aspetta l'approvazione della legge in Senato.
"Ora - afferma Giordano Beretta, presidente Fondazione Aiom - non resta che attendere che il Senato approvi la norma, ma chiediamo che questo avvenga senza modifiche, perché diversamente i tempi si allungherebbero. Successivamente sarà possibile definire, insieme al ministero della Salute, la differenziazione per tipologia di tumore e per stadio di malattia, con possibilità di diminuire i tempi di attesa per essere considerati guariti. Il limite massimo sarà comunque di 10 anni anche per i tumori con maggiore rischio di recidiva. Sia per gli adulti che per gli under 21, a cui serviranno 5 anni per essere 'fuori' dalla malattia, sarà però possibile ridurre i tempi".
L'approvazione di questa legge è "un diritto di ogni cittadino - spiega Patrizia Marrocco, deputata e prima firmataria della proposta di legge -. Le discriminazioni verso chi ha vissuto un tumore non devono avere più possibilità di diffondersi in un Paese civile. Siamo già in ritardo rispetto agli altri Stati europei". La campagna #iononsonoilmiotumore, afferma Saverio Cinieri, presidente Aiom, "ci ha permesso di raccogliere in pochi mesi più di 107mila firme, a dimostrazione di quanto questo tema stia a cuore alle persone. Oggi l'innovazione tecnologica e la ricerca ci permettono di curare e cronicizzare molte più neoplasie rispetto al passato, con un aumento di persone guarite che meritano di godere della loro vita senza subire discriminazioni". "Francia, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Portogallo e Romania hanno già emanato una legge: è arrivato il momento per l'Italia di unirsi a loro", conclude Angela Toss, ricercatrice presso l'Unità Complessa di Oncologia dell'AOU di Modena e membro Aiom.
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