Forum Sistema Salute
19 Ottobre 2023 Il neodirettore generale della Pianificazione sanitaria del ministero al Forum Sistema Salute di Firenze: la sostenibilità non è solo questione di risorse ma anche di buona gestione
«Il Ssn non è in pericolo, non è solo questione di risorse ma anche di organizzazione. Sbagliato paragonare i dati nudi e crudi senza considerare il modello sanitario tipico di un Paese: è quello che facciamo con Francia e Germania, che però hanno un sistema mutualistico e non pubblico puro come il nostro. Detto questo se esiste un sottofinanziamento è di alcuni miliardi, non di decine come si dice».
Parole di Americo Cicchetti, già direttore di Altems e da pochi giorni direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, intervenuto questa mattina al Forum Sistema Salute in corso a Firenze.
Il tema è centrale e le stesse cifre preannunciate dal governo per la prossima legge di Bilancio non hanno mancato di suscitare polemiche, in quanto considerate dalle opposizioni troppo esigue. Ma il sistema, per Cicchetti, tiene.
Liste d’attesa e carenza di medici
«La stessa elevatissima aspettativa di vita dei cittadini italiani testimonia che il nostro servizio sanitario pubblico funziona, semmai bisogna lavorare sulla vita in buona salute degli anziani, un ambito nel quale siamo indietro rispetto ad altri Paesi europei».
Quanto alle liste d’attesa, «i dati del Ministero mostrano notevoli differenze tra regione a regione, ma non credo che la gravità del fenomeno sia così grande, bisogna tornare a ragionare sull’appropriatezza delle prestazioni. La spesa sanitaria è particolare, più cresce l’offerta più, in parallelo, cresce la domanda, ma non sempre si tratta di prestazioni appropriate».
La questione del personale sanitario: «Non è vero che in Italia manchino i medici, ce ne sono quattro per mille abitanti, mentre in Francia sono tre. Mancano i medici che lavorano per la sanità pubblica. Occorre lavorare per rendere il lavoro nel pubblico più attrattivo: da una parte a livello economico, dall’altro in termini di alleggerimento dei carichi burocratici. Oggi come oggi molti medici ritengono più vantaggioso fare parte di cooperative e prestare servizio a gettone, negli ospedali, pagati molto di più che se fossero dipendenti». Il problema vero è quello degli infermieri: sono molto inferiori al fabbisogno delle strutture sanitarie.
Giuseppe Tandoi
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