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Prevenzione

12 Dicembre 2025

Prevenzione e screening per le fasce fragili, l’appello dopo il Giubileo

Da un convegno a Roma l’invito a rendere strutturali screening gratuiti e percorsi di prevenzione per HIV, epatiti, tubercolosi e malattie cardiovascolari nelle popolazioni più marginalizzate


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Rendere strutturali screening gratuiti, test rapidi e percorsi di prevenzione per intercettare precocemente Hiv, epatiti virali, tubercolosi e malattie cardiovascolari nelle persone più fragili. È l’appello emerso a Roma al termine dell’anno giubilare, nel corso del convegno istituzionale “Dignitas Curae: per un nuovo Umanesimo nella Ricerca. Il volto della cura per la sanità del futuro”, organizzato presso l’Università Guglielmo Marconi.

Secondo quanto emerso dal confronto tra clinici, istituzioni e realtà sociali, una quota rilevante di persone senza fissa dimora, migranti, detenuti e cittadini in condizioni di grave marginalità non riesce ancora ad accedere ai servizi sanitari ordinari, arrivando alla diagnosi di infezioni e patologie croniche in fase avanzata. Una criticità che, è stato sottolineato, potrebbe essere ridotta portando screening e prevenzione nei luoghi di vita di queste popolazioni.

Tra le priorità indicate figurano l’ampliamento degli screening territoriali per le infezioni e le patologie cardiovascolari, il potenziamento di ambulatori solidali e interventi mobili, oltre a un rafforzamento della cooperazione tra Servizio sanitario nazionale, volontariato e terzo settore, con l’obiettivo di superare stigma e barriere culturali.

Nel corso dell’incontro è stato richiamato lo stato dell’arte terapeutico in ambito infettivologico. «Oggi disponiamo di trattamenti capaci di guarire l’epatite C, controllare efficacemente le epatiti B e Delta, mentre possiamo trasformare l’HIV in una condizione cronica non trasmissibile», ha dichiarato Massimo Andreoni, direttore scientifico SIMIT e membro del Consiglio superiore di sanità, sottolineando come il nodo resti l’emersione delle diagnosi tardive attraverso screening «gratuiti e diffusi».

Un esempio di prevenzione di prossimità è rappresentato dalle “Domeniche del Cuore”, iniziativa promossa dalla Fondazione Dignitas Curae, che porta cardiologi e apparecchiature nei contesti di maggiore marginalità. «Ogni volta intercettiamo persone con patologie cardiache gravi che ignoravano di averle», ha spiegato Massimo Massetti, direttore dell’Area cardiovascolare e cardiochirurgia del Policlinico Gemelli di Roma. Per il 2026 è previsto un ampliamento delle attività, con il coinvolgimento anche dei medici di medicina generale e degli infettivologi.

Proprio il ruolo della medicina generale è stato indicato come centrale nell’intercettare le persone escluse dai percorsi istituzionali e nel favorire l’accesso a screening e presa in carico. «La prevenzione e la rete tra istituzioni e volontariato rappresentano i punti di riferimento», ha affermato Loris Pagano, referente SIMG per il sociale.

Nel corso del convegno è intervenuta anche Gilead Sciences, che ha sostenuto l’iniziativa con un contributo non condizionante. «Rendere accessibili test rapidi, anonimi e gratuiti è essenziale affinché chi ha un’infezione venga avviato al più presto a terapie altamente efficaci», ha dichiarato Frederico da Silva, General Manager & VP Gilead Sciences Italia.

Il confronto ha coinvolto rappresentanti istituzionali, società scientifiche e associazioni, con l’obiettivo di trasformare le esperienze maturate in politiche sanitarie strutturali per la prevenzione e la riduzione delle disuguaglianze di accesso alle cure.

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