Legge 104
18 Dicembre 2025Con la Legge 106/2025 nuove tutele sanitarie e occupazionali per chi convive con patologie gravi o disabilità: più permessi, posto di lavoro garantito e diritto di precedenza al lavoro agile

Dal 1° gennaio 2026 i lavoratori affetti da patologie gravi, croniche o invalidanti potranno contare su un sistema di tutele rafforzato che affianca e integra la storica Legge 104. La novità più rilevante introdotta dalla Legge 106/2025 è il diritto di precedenza assoluto nell’accesso allo smart working, insieme alla possibilità di usufruire di un congedo straordinario fino a 24 mesi con conservazione del posto di lavoro. Misure pensate per rispondere a bisogni sanitari complessi, evitando che la malattia si traduca automaticamente in esclusione dal lavoro. La riforma segna un cambio di paradigma: non solo assenze giustificate per curarsi, ma strumenti strutturali per garantire continuità occupazionale durante e dopo i percorsi terapeutici. Al centro c’è la conciliazione tra tutela della salute e mantenimento del legame lavorativo, soprattutto per chi affronta cure lunghe e invasive.
La platea dei beneficiari è individuata dall’articolo 1, comma 1, della Legge 106/2025. Le misure si applicano a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, in condizioni di particolare fragilità sanitaria: persone affette da malattie oncologiche, patologie croniche o invalidanti – incluse le malattie rare – e soggetti con invalidità riconosciuta pari o superiore al 74 per cento. Una soglia che individua situazioni in cui lo stato di salute incide in modo significativo sulla vita quotidiana e lavorativa. Accanto ai tre giorni mensili di permesso già previsti dalla Legge 104, dal 2026 saranno disponibili 10 ore aggiuntive di permesso retribuito annuo per effettuare visite, esami diagnostici e trattamenti terapeutici. Il beneficio è esteso anche ai genitori di figli minorenni affetti dalle stesse condizioni cliniche, riconoscendo l’impatto assistenziale che le patologie gravi hanno sull’intero nucleo familiare. Tra le innovazioni di maggiore peso sanitario c’è la possibilità di richiedere un congedo straordinario non retribuito della durata massima di 24 mesi, continuativi o frazionabili. Durante questo periodo il rapporto di lavoro resta sospeso, ma il posto è garantito e il datore non potrà procedere al licenziamento per superamento del periodo di comporto. Il congedo non dà maturazione di retribuzione né di anzianità o contributi pensionistici, salvo riscatto volontario, ma offre una tutela concreta nei momenti più critici della malattia.
Il cuore della riforma è lo smart working prioritario. Dal 1° gennaio 2026 i lavoratori fragili avranno un diritto di precedenza nell’accesso al lavoro agile, sia come alternativa al congedo sia al rientro dopo periodi di assenza. La priorità non è automatica: resta subordinata alla compatibilità delle mansioni con il lavoro da remoto. Tuttavia, laddove l’attività sia tecnicamente svolgibile a distanza, il datore di lavoro dovrà riconoscere un titolo preferenziale al lavoratore in condizione di fragilità, non più come concessione discrezionale ma come vero e proprio diritto soggettivo. La ratio è chiaramente sanitaria: ridurre carichi fisici, rigidità orarie e spostamenti quotidiani spesso incompatibili con percorsi di cura complessi, favorendo un rientro graduale e sostenibile. Per semplificare l’accesso alle misure ed evitare abusi, la legge prevede la trasmissione esclusivamente elettronica delle certificazioni sanitarie tramite il Sistema Tessera Sanitaria. Un passaggio che punta a ridurre la burocrazia e a rendere più uniforme la gestione delle richieste su tutto il territorio nazionale. La Legge 106/2025 non sostituisce l’impianto della Legge 104 del 1992, che resta l’architrave delle tutele per disabilità e assistenza familiare. Permessi retribuiti, congedi per i caregiver, detrazioni fiscali, bonus per ausili e sostegni economici diretti restano invariati.
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