Pneumologia
19 Novembre 2025La Commissione Europea ha approva brensocatib per il trattamento della bronchiectasia non correlata alla fibrosi cistica in pazienti giovani adulti con due o più esacerbazioni in 12 mesi

Approvato dalla Commissione Europea brensocatib per la bronchiectasia non correlata alla fibrosi cistica in pazienti dai 12 anni con almeno 2 esacerbazioni nell’ultimo anno, prima terapia autorizzata nell’UE per questa indicazione.
Lo annuncia in una nota Insmed Incorporated, azienda biofarmaceutica internazionale, sottolineando che il trattamento è una terapia “first-in-class”, che rappresenta la prima e unica terapia approvata ad oggi per la NCFB nell'Unione Europea.
L'approvazione della Commissione Europea fa seguito al parere positivo espresso dal Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA) il 16 ottobre 2025. È stato sottoposto a una valutazione accelerata da parte dell'EMA in quanto ritenuto di rilevante interesse per la salute pubblica.
L'autorizzazione si basa su una valutazione scientifica completa della domanda di autorizzazione all'immissione in commercio, che include i dati degli studi di fase III ASPEN e di fase II WILLOW, entrambi pubblicati sul New England Journal of Medicine.
La NCFB è una malattia cronica e progressiva che può causare danni permanenti ai polmoni e un declino della funzionalità polmonare. A differenza di altre malattie respiratorie caratterizzate da un restringimento delle vie aeree, la bronchiectasia provoca un allargamento permanente delle vie aeree, rendendo più difficile l'eliminazione del muco e dei batteri e causando infiammazioni e infezioni persistenti. Si stima che nell'Unione Europea circa 600.000 persone abbiano ricevuto una diagnosi di NCFB, con circa due milioni di persone in più potenzialmente non diagnosticate.
“Convivere con la bronchiectasia non correlate alla fibrosi cistica influenza profondamente la vita quotidiana, con ripercussioni negative sia sulla salute fisica che sul benessere emotivo”, ha affermato James Chalmers, ricercatore capo dello studio ASPEN, professore e consulente medico specializzato in pneumologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Dundee, Regno Unito. “L'approvazione della Commissione Europea rappresenta una pietra miliare importante per i pazienti e i medici in Europa, offrendo un trattamento molto atteso che può aiutare a ridurre le riacutizzazioni, potenzialmente rallentare la progressione della malattia e ridefinire il panorama terapeutico per questa malattia debilitante”.
“La missione di Insmed è sempre stata quella di portare nuove terapie alle comunità di pazienti con bisogni terapeutici non ancora soddisfatti. Con il brensocatib, ora disponiamo del primo trattamento per le bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica approvato nell'Unione Europea, una popolazione storicamente trascurata con esigenze mediche insoddisfatte da tempo”, ha affermato Martina Flammer, Chief Medical Officer di Insmed. “L'approvazione accelerata riflette la solidità dei dati e il potenziale di diventare il nuovo standard di cura per il trattamento dei pazienti affetti da bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica che hanno avuto almeno due esacerbazioni precedenti. Siamo grati ai pazienti, ai medici e ai partner che hanno reso possibile questo traguardo”.
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