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Pharma

18 Settembre 2025

Farmaceutica, Roche acquisisce la biotech 89bio per 3,5 miliardi di dollari

Roche ha annunciato l’acquisizione di 89bio, specializzata nello sviluppo di terapie per le malattie del fegato. Il farmaco principale di 89bio è pegozafermin, un analogo FGF21 in fase avanzata di sviluppo clinico per il trattamento della steatoepatite associata a disfunzione metabolica 


Roche

Roche ha annunciato l’acquisizione della statunitense 89bio, specializzata nello sviluppo di terapie per le malattie del fegato, per un valore fino a 3,5 miliardi di dollari. L’operazione prevede un pagamento iniziale di 2,4 miliardi di dollari (14,50 dollari per azione) e milestone aggiuntive fino a 6 dollari per azione.

Il farmaco principale di 89bio è pegozafermin, un analogo FGF21 in fase avanzata di sviluppo clinico per il trattamento della steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH), comprese le forme più gravi. Roche ha sottolineato che il candidato ha il potenziale per diventare terapia di riferimento nella patologia e sarà valutato anche in combinazione con farmaci anti-obesità.

“È un’integrazione naturale alla nostra pipeline, con la possibilità di trattare una comorbidità molto diffusa nei pazienti con obesità”, ha dichiarato Teresa Graham, responsabile della divisione farmaceutica di Roche.

L’acquisizione rafforza l’impegno del gruppo nelle malattie cardiovascolari, renali e metaboliche. Negli ultimi mesi Roche ha già siglato due operazioni di rilievo nel settore: l’accordo con la danese Zealand Pharma (fino a 5,3 miliardi di dollari) e l’acquisto della statunitense Carmot (2,7 miliardi upfront), entrambe focalizzate su terapie anti-obesità.

Il mercato dei farmaci FGF21 sta attirando grande interesse: GSK ha acquisito nel 2024 una molecola per malattia epatica da Boston Pharmaceuticals (valore fino a 2 miliardi di dollari), mentre Akero Therapeutics ha riportato dati promettenti in uno studio di fase intermedia.

Con l’ingresso di Roche, la competizione si fa più intensa, in parallelo con le strategie di Novo Nordisk ed Eli Lilly, che stanno già testando i loro GLP-1 anche nelle malattie epatiche correlate all’obesità.

TAG: AZIENDE

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