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20 Ottobre 2025

Italia prima in Europa per over 65, ma posti in Rsa sotto la media Ue

Secondo il report Gabetti, la spesa sanitaria italiana resta tra le più basse d’Europa e l’offerta di posti letto nelle Rsa è inferiore alla media dell’Unione.


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L’Italia è il Paese più anziano d’Europa, con una popolazione over 65 pari al 24,3% contro una media europea del 21,6%, ma resta sotto la media Ue per posti letto nelle Rsa: 512 ogni 100mila abitanti contro i 699 europei. È quanto emerge dal report “Silver Economy e Social Housing: sfide demografiche e nuove soluzioni per l’Italia che invecchia”, elaborato da Gabetti Property Solutions.

La spesa sanitaria pubblica italiana rappresenta il 6,5% del Pil, inferiore a quella di Germania (10,7%) e Francia (10%). La spesa sanitaria pro capite è pari a 303,9 euro, meno della metà della media europea (607 euro). Il Paese è invece al primo posto per incidenza della spesa pensionistica sul Pil.

Secondo lo studio, la popolazione italiana continuerà a diminuire, passando da 59,2 milioni nel 2021 a 45,8 milioni entro il 2080 (-22,6%). L’indice di dipendenza anziani — numero di over 65 ogni 100 persone in età lavorativa — salirà dal 39,8% nel 2026 al 66,8% nel 2080, con effetti significativi sulla sostenibilità del sistema previdenziale. La spesa pensionistica dovrebbe raggiungere il 17,1% del Pil nel 2040 per poi ridursi gradualmente al 14% entro il 2070.

Sul fronte sanitario, il mercato dell’healthcare europeo ha raggiunto nel primo semestre 2025 un volume di investimenti pari a 4,4 miliardi di euro (+51% sul 2024), trainato da Regno Unito e Germania. In Italia, gli investimenti nel settore hanno totalizzato 270 milioni di euro nel primo semestre 2025 (5% del totale nazionale), superando l’intero volume dell’anno precedente.

La ricerca evidenzia anche la carenza di offerta residenziale per anziani: su circa 408mila posti letto complessivi in 12.363 presidi, il 78% è gestito da soggetti privati, mentre solo il 22,5% è pubblico. L’offerta resta concentrata al Nord, con rapporti tra popolazione e disponibilità di posti fino a quattro volte superiori rispetto al Sud.

Accanto alle Rsa, cresce il ricorso all’assistenza domiciliare integrata (Adi), che dal 2017 ha registrato un aumento del 58% degli assistiti, contribuendo a ridurre ricoveri e costi. Anche i centri diurni semiresidenziali risultano in espansione, in particolare nel Centro-Nord.

Infine, lo studio rileva come il senior housing in Italia sia ancora in fase iniziale: dodici iniziative attive per circa 500 appartamenti e otto nuovi progetti in pipeline per oltre 1.000 unità, localizzati soprattutto nelle grandi città del Nord.

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