Salute della donna
22 Aprile 2025In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, istituita per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cura delle patologie femminili, si evidenziano importanti progressi ma anche nuove sfide, soprattutto sul fronte della ricerca scientifica e dell’accesso alle cure
In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, istituita per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie femminili, si evidenziano importanti progressi ma anche nuove sfide, soprattutto sul fronte della ricerca scientifica e dell’accesso alle cure.
Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi dieci anni gli studi clinici italiani che coinvolgono la salute femminile sono quasi triplicati: da 134 nel 2013 a 368 nel 2023. Un dato che racconta una crescente attenzione della scienza verso le peculiarità biologiche e cliniche delle donne, troppo spesso trascurate in passato.
Il ruolo chiave dell’industria farmaceutica
A confermare questa direzione è anche la dichiarazione di Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, che sottolinea il ruolo strategico delle imprese del farmaco: “Prendersi cura delle donne vuol dire prendersi cura della società, perché spesso ricoprono più ruoli contemporaneamente e fungono da caregiver dell’intero nucleo familiare. Per questo la salute della donna è una priorità”.
La ricerca farmaceutica si sta concentrando in particolare su patologie come tumori ginecologici e condizioni legate alla gravidanza: nel mondo sono attualmente in sviluppo clinico 1.200 farmaci per la salute femminile, tra cui 558 per il tumore al seno, 251 per il tumore alle ovaie, e 190 per il tumore all’utero.
Nonostante i progressi, Cattani evidenzia come persista un divario nella rappresentanza femminile all'interno degli studi clinici, che rischia di compromettere la validità delle terapie: “È fondamentale aumentare il numero di donne coinvolte nei trial, anche attraverso strumenti innovativi come gli studi clinici decentralizzati, che consentono di partecipare alle sperimentazioni da casa”.
L’impegno delle aziende farmaceutiche si riflette anche nella struttura interna: le donne rappresentano il 45% della forza lavoro del settore e oltre il 50% nelle attività di ricerca. Un dato che testimonia l’attenzione dell’industria al talento femminile, supportata da politiche di welfare avanzate che favoriscono l’equilibrio tra vita privata e professionale, con particolare attenzione a screening e prevenzione sanitaria.
Se da un lato l’Italia si dimostra all’avanguardia nella ricerca dedicata alla salute delle donne, dall’altro resta ancora molto da fare. L’ISS sottolinea la necessità di mantenere alta l’attenzione sul tema, promuovendo campagne educative, programmi di prevenzione e un sistema sanitario sempre più inclusivo e personalizzato.
“Guardiamo al futuro con la volontà di fare sempre di più per le donne e la loro salute – conclude Cattani – e non ci tireremo indietro”.
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