sanità
19 Luglio 2023 In Italia, secondo i dati Istat, sono circa 3,9 milioni le persone che hanno dichiarato di avere il diabete nel 2022, ovvero il 6,6 per cento della popolazione, con un aumento di 400mila casi dopo la pandemia da Covid-19
In Italia, secondo i dati Istat, sono circa 3,9 milioni le persone che hanno dichiarato di avere il diabete nel 2022, ovvero il 6,6 per cento della popolazione, con un aumento di 400mila casi dopo la pandemia da Covid-19. L’aumento è attribuibile per metà al continuo invecchiamento della popolazione, mentre per l’altra metà è ipotizzabile sia correlato da un lato al peggioramento di alcuni fattori di rischio nel periodo della pandemia, come l’aumento di eccesso di peso e la riduzione dell’attività fisica, e dall’altro alla tendenza di diagnosi di diabete più precoci. Anche nel 2022 sono emerse poi importanti differenze tra le regioni; il sud Italia è sempre il territorio con la maggior percentuale di persone con diabete; si passa, infatti, dal 4,7 per cento nel nord-est al 6,9 per cento al sud.
Questi i risultati dell’ltalian Diabetes Barometer Report “La pandemia del diabete e il suo impatto in Italia e nelle regioni: dati di una pandemia in continua evoluzione”, presentato durante il 16° Italian Barometer Diabetes Summit 2023, evento realizzato in collaborazione con Intergruppo parlamentare Obesità, Diabete e malattie croniche non trasmissibili, Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO Foundation), Istat, Università Tor Vergata di Roma, Coresearch, Crea Sanità, Bhave, e con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, con il patrocinio del Ministero della salute, Anci – Associazione nazionale comuni italiani, Istituto superiore di sanità e la partecipazione di Istituzioni, società scientifiche ed esperti.
«Negli anni della pandemia, la patologia diabetica ha comportato complicanze per molte persone, con un aumento significativo della fragilità degli individui e un aumento del rischio di decesso. Nel primo anno (2020) sono stati oltre 97 mila i decessi in cui il diabete è presente come causa iniziale o come concausa, il 13 per cento del totale. L’incremento rispetto al 2010 è stato del 33 per cento e molto significativo (+25%) anche rispetto al 2019. Gli ultimi dati testimoniano le notevoli evidenze del legame tra Covid-19 e diabete», specifica Francesco Maria Chelli, Presidente facente funzioni dell’ISTAT Vergata nella prefazione dell’IBDO Report
«La ricerca sulle correlazioni e i nessi di causalità tra Covid-19 e diabete tipo 2 si sta interrogando non solo sulla probabilità di contrarre il virus e sull’intensità degli effetti da parte di persone che soffrono di diabete, ma anche sulla possibilità che chi abbia contratto il Covid-19 manifesti un rischio maggiore di diabete rispetto ai non contagiati, elemento che potrebbeaumentare significativamente il numero di persone affette da questa malattia», spiega Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’università di Roma Tor Vergata.
«Il diabete resta una delle sfide più impegnative con cui è chiamato a misurarsi il Servizio Sanitario Nazionale. Una sfida anche per valutare la capacità di tutelare in modo uniforme il diritto alla salute e di diminuire i gap tra Nord e Sud Italia», commenta Orazio Schillaci, Ministro della Salute, a cui è stato conferito il premio “Galileo Galilei”, riconoscimento attribuito a eccellenze cliniche, economiche, sociali e politico-sanitarie che si sono distinte per la lotta alle malattie croniche non trasmissibili.
«Negli ultimi anni si sono fatti grandi progressi nella lotta al diabete, ma si può ancora fare molto, soprattutto a livello politico-istituzionale, contro la crescente sfida posta da questa patologia a livello globale, europeo e italiano», commenta Paolo Sbraccia, Vicepresidente vicario IBDO Foundation.
«In questa prima fase di XIX Legislatura la sottoscrizione di un Patto di legislatura ci ha visto e ci vede impegnati, come parlamentari fondatori dell’Intergruppo, al fianco delle società scientifiche e delle associazioni pazienti, nell’identificare le iniziative legislative da porre in essere e portare avanti a sostegno delle persone con diabete. Su mia iniziativa, è stata depositata presso la Camera dei deputati la proposta di legge “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”», dice l’On. Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e malattie croniche non trasmissibili e Vicepresidente Vicario di Anci. «Allo stesso modo, mi sono impegnata affinché venisse depositato il disegno di legge presso il Senato della Repubblica “Disposizioni recanti interventi finalizzati all’introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio Sanitario Nazionale”. Anche grazie all’attività dell’Intergruppo possiamo affermare che il dibattito parlamentare intorno a questa patologia si stia animando», aggiunge la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete e malattie croniche non trasmissibili.
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