Login con

sanità

11 Maggio 2023

Dopo il Covid le liste d’attesa restano. Il Rapporto di Cittadinanzattiva fa il punto

È la fase di accesso ai servizi il punto dolente del Rapporto civico sulla salute 2023 di Cittadinanzattiva, presentato al Ministero della Salute nella giornata “Urgenza sanità”, indetta difesa del Servizio Sanitario Nazionale. In primo piano, le liste d’attesa che si espandono


Dopo il Covid le liste d’attesa restano. Il Rapporto di Cittadinanzattiva fa il punto

È la fase di accesso ai servizi il punto dolente del Rapporto civico sulla salute 2023 di Cittadinanzattiva, presentato al Ministero della Salute nella giornata “Urgenza sanità”, indetta difesa del Servizio Sanitario Nazionale. In primo piano, le liste d’attesa che si espandono: per superarle cresce il ricorso alla spesa privata ed alle assicurazioni con buona pace della sopravvivenza della sanità pubblica. Subito a ruota, i pronti soccorsi, l’assistenza domiciliare ed il raddoppio dei problemi di salute mentale. Con il sit in davanti al Ministero, con le manifestazioni regionali di questi giorni e con il Manifesto sull’"Urgenza Sanità”, Cittadinanzattiva chiede a Ministro della Salute e Regioni cinque passi per migliorare l’accesso al SSN. La segretaria generale Anna Lisa Mandorino sottolinea tre “must”: aggiornare sempre i Livelli essenziali di assistenza e curare siano garantiti da Nord a Sud; investire e programmare liste d’attesa trasparenti in ogni regione; attuare il diritto alla sanità digitale ed alle prestazioni a distanza (telemedicina); garantire percorsi di cura ed assistenza a malati cronici e rari e finanziare la nuova legge per gli anziani non autosufficienti legiferando per riconoscere i caregiver; attuare la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Piano di Ripresa e Resilienza, su case ed ospedali di comunità non si torna indietro. Il rapporto, alla sua seconda edizione, integra i dati 2022 di 14.272 segnalazioni dei cittadini al PIT Salute di Cittadinanzattiva con informazioni provenienti da fonti istituzionali, accademiche o della ricerca.  Tra le segnalazioni, i problemi relativi a liste di attesa ed accesso raccolgono il 29.6% (erano il 23,8% nel 2021).

Le attese – Si attende fino a 2 anni per una mammografia di screening, 3 mesi per un intervento per tumore all’utero che andava effettuato entro un mese, 2 mesi per una visita ginecologica urgente da fissare entro 72 ore. I cittadini denunciano disfunzioni nelle prenotazioni, determinate dal mancato rispetto dei codici di priorità, difficoltà a contattare i Centri di prenotazione, impossibilità a prenotarsi per liste d’attesa bloccate. Le carenze sono soprattutto nell’assistenza ospedaliera (15,8%, +4,4% di segnalazioni sul 2021), ma pure su territorio (14,8) e in tema di prevenzione (15,2%). Al quinto posto c’è la sicurezza delle cure (8,5%). Seguono le segnalazioni su accesso alle informazioni e documentazioni (4,5%), assistenza previdenziale (2,8%), umanizzazione e relazione con operatori sanitari (2,6%), spesa privata e ticket elevati (1,7%) ed assistenza protesica ed integrativa (1,4%).

Diritti in bilico - Il motivo dei ritardi gravi nella specialistica ambulatoriale è che quasi nessuna regione ha recuperato le prestazioni in ritardo a causa della pandemia, e del fondo di 500 milioni stanziati nel 2022 per il recupero delle liste d’attesa non è stato utilizzato circa il 33%, per un totale di 165 milioni. Il Molise ha investito solo l'1,7% di circa 2,5 milioni, la Sardegna, la Sicilia, la Calabria e Bolzano hanno usato meno del 30%. Risultato: meno intervistati dal Pit hanno effettuato visite specialistiche, si è scesi dal 42,3% nel 2019 al 38,8% nel 2022) e negli accertamenti diagnostici si è scesi dal 35,7% al 32,0%, con calo di 5 punti a Sud. Aumenta dal 37% al 41,8% la quota di chi dichiara di aver pagato di tasca sua le visite specialistiche e dal 23 al 27,6% quella di chi ha pagato l’esame diagnostico, le polizze coprono ormai il 10,8% di visite ed esami in Lazio, il 9,7% in Lombardia, il 9% a Bolzano, l’8% in Piemonte. Quanto ai Pronti soccorso, si segnalano nel 18,9% dei casi eccessiva attesa per il triage, nel 15% affollamento, nel 9,8% carente informazione al paziente o al familiare, nel 9,2% mancanza di letti in reparto per il ricovero, nell’8,7% mancanza del personale medico, nel 7,5% pazienti in sedia a rotelle o in barella nei corridoi per ore/giorni.

La prossimità che non c’è - Sul territorio, per un terzo dei cittadini nell’assistenza domiciliare è difficoltosa la fase di attivazione. Il 21% ritiene insufficiente il numero di giorni/ ore di assistenza erogati insufficienti, il 17,4% inadeguata la gestione del dolore, l’8% carente l’assistenza psicologica. Raddoppiate dal 12,8% del 2021 al 27,8% del 2022 le segnalazioni che delineano uno scenario di crescente deficit strutturale dei servizi di salute mentale: gran parte della gestione se non proprio la cura del paziente psichiatrico è spesso affidata tutta alla famiglia. Nel 28% dei casi si denunciano situazioni insostenibili a livello, nel 17% carenza di figure sanitarie sul territorio, nel 14,4% la scarsa qualità dell’assistenza, nel 10,8 la mancanza o carenza di strutture e centri pubblici e nel 9% lo strazio legato alle procedure di attivazione del trattamento sanitario obbligatorio e gli effetti delle cure farmacologiche, nel 4,5% la difficoltà di accesso alle cure pubbliche (4,5%). Intanto, frutto di una collaborazione tra Cittadinanzattiva e Fondazione Openpolis, è disponibile il report “Il PNRR e la sanità territoriale”, al link https://openpnrr.it/tema/medicina-territoriale/ L’indagine rivela su case ed ospedali di comunità una programmazione che alla fine è stata rispettosa degli standard previsti da DM 77/22, con una CdC hub ogni 40.000-50.000 abitanti, ma conferma che molte aree interne  resteranno fuori da questo servizio.

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Youtube! Seguici su Linkedin! Segui il nostro Podcast su Spotify!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

14/01/2025

Per affrontare con successo la transizione digitale, è indispensabile dotarsi di software gestionali in grado di supportare le nuove esigenze normative e operative. CGM XMEDICAL, soluzione avanzata...

14/01/2025

Nuove indicazioni per il farmaco Veoza, usato per il trattamento dei sintomi più comuni della menopausa, tra cui le vampate di calore

14/01/2025

Il gruppo farmaceutico britannico Gsk acquisirà l'azienda biofarmaceutica di Boston IDRx per 1,15 miliardi di dollari. L’acquisizione della biotech americana rientra nella strategia di espansione...

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Top