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31 Ottobre 2024

Valutazione delle tecnologie sanitarie, la centralità dell’Hta

Si è tenuto recentemente a Milano il simposio "La centralità dell'Health technology assessment (Hta) nelle valutazioni di accesso alle terapie: sostenibilità e valore sociale", organizzato da Ispor Italy-Rome Chapter e Roche


tecnologie sanitarie

Si è tenuto recentemente a Milano il simposio "La centralità dell'Health technology assessment (Hta) nelle valutazioni di accesso alle terapie: sostenibilità e valore sociale", organizzato da Ispor Italy-Rome Chapter e Roche. L'evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, che hanno discusso l'importanza dell'Hta nei processi decisionali relativi all'accesso alle terapie innovative. 

La tavola rotonda ha ospitato interventi di Gianluca Trifirò, professore di Farmacologia all'Università di Verona; Katia Cannita, direttrice dell'Unità operativa complessa (Uoc) di Oncologia presso l'Azienda sanitaria Locale di Teramo; e Andrea Marcellusi, del Dipartimento di Scienze farmacologiche dell’Università di Milano. 

Trifirò, ha sottolineato l'importanza dei dati di Real world evidence (Rwe) nei processi di valutazione, evidenziando come le terapie avanzate necessitino di un monitoraggio continuo tramite Rwe per completare il processo autorizzativo e valutare il profilo rischio-beneficio a lungo termine. Ha raccomandato la creazione di una rete di banche dati a supporto delle decisioni regolatorie, simile all'iniziativa Darwin Eu (Data analysis and real world interrogation network) dell'Agenzia Europea dei Medicinali. L'uso di Rwe è cruciale non solo per il monitoraggio post-marketing ma anche per la valutazione complessiva del valore delle terapie innovative.

Marcellusi ha discusso l'espansione dei modelli HTA per includere domini sociali, costi indiretti e impatti organizzativi, ribadendo l'importanza di utilizzare i dati di Rwe per ricalcolare il valore delle tecnologie sanitarie dopo la loro introduzione sul mercato, migliorando così l'accuratezza delle valutazioni economiche e di impatto. Ha evidenziato come l'integrazione dei dati di Rwe possa aiutare a rivedere le decisioni iniziali basate su evidenze più limitate, rendendo il sistema più reattivo e adattabile.



Cannita ha condiviso l'esperienza del suo team nell'implementazione di nuovi percorsi di cura, sottolineando la necessità di avere chiari obiettivi di misurazione fin dall'inizio. Ha suggerito che le competenze trasversali e il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse sono essenziali per il successo dei progetti di delocalizzazione delle cure. Cannita ha illustrato come la pianificazione e la governance siano cruciali per il successo, così come la collaborazione tra diverse figure professionali all'interno dei percorsi di cura.



Laura Paganoni e Ilaria Testa, di Roche, hanno infine presentato alcuni progetti di collaborazione di network. Paganoni ha illustrato un progetto sulla delocalizzazione delle cure che ha coinvolto diverse società scientifiche e ha esaminato i fattori che favoriscono il superamento della visione ospedalo-centrica e la delocalizzazione delle cure. Ha anche analizzato le barriere e le criticità, con l'obiettivo di migliorare l'accesso ai servizi sanitari territoriali.

Testa ha descritto un modello di best setting per ottimizzare l'assistenza sanitaria, definito Smartcare, basato sulla deospedalizzazione delle terapie oncologiche, identificando i requisiti minimi e i fattori abilitanti per gestire le cure fuori dall'ospedale. Ha sottolineato l'importanza di una pianificazione accurata e di una formazione continua per tutti i membri del team sanitario. Il progetto ha evidenziato l'impatto positivo della deospedalizzazione sia sui costi sociali che sulla qualità della vita dei pazienti.

La discussione ha evidenziato l'importanza di figure come farmacisti, counselor e infermieri di ricerca nel supportare l'implementazione di nuove tecnologie e percorsi di cura. La formazione è stata identificata come un elemento chiave per garantire che queste figure professionali possano contribuire efficacemente ai processi di valutazione e implementazione. Marcellusi ha inoltre suggerito di coinvolgere maggiormente l'accademia nei processi di valutazione delle tecnologie sanitarie, per fornire conoscenze scientifiche aggiornate e supportare le decisioni regolatorie.

Il simposio ha messo in luce la necessità di un approccio integrato e collaborativo nell'utilizzo dell'Hta per valutare l'accesso alle terapie innovative. La creazione di reti di banche dati, l'utilizzo dei dati di Rwe e la formazione di figure professionali specifiche sono elementi fondamentali per migliorare la sostenibilità e il valore sociale delle tecnologie sanitarie. L'evento ha anche evidenziato l'importanza di una visione condivisa e del coinvolgimento di tutti i portatori di interesse per garantire il successo delle iniziative di delocalizzazione delle cure.



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