Farmaci
29 Novembre 2022 “Mai sono venuti meno i farmaci perché sul territorio italiano c’è una presenza industriale molto forte. E questa presenza è un patrimonio straordinario che l’Italia non deve e non può perdere”. Così Massimo Scaccabarozzi in occasione del convegno organizzato a Roma da Unindustria e Luiss
“La consapevolezza nei cittadini dell’importanza e del valore del settore industriale farmaceutico si è rafforzata durante la pandemia quando, soprattutto all’inizio, erano tante le cose che mancavano, come le mascherine e i respiratori, ma mai sono venuti meno i farmaci perché sul territorio italiano c’è una presenza industriale molto forte. E questa presenza è un patrimonio straordinario che l’Italia non deve e non può perdere”. Così Massimo Scaccabarozzi, presidente della sezione farmaceutica e biomedicale di Unindustria, in occasione del convegno organizzato a Roma da Unindustria e Luiss. All’evento è stato presentato lo studio dal titolo 'Il settore farmaceutico e biomedicale nel Lazio: attrattività dell'ecosistema e prospettive di sviluppo' in cui è emerso che nel Lazio il valore dell’industria farmaceutica più l'indotto dà occupazione a 49mila addetti e genera un valore aggiunto di più di 6 miliardi di euro. In termini di valore delle esportazioni la Regione detiene il primato in Italia, con il 35,3% sul totale nazionale e un valore assoluto di oltre 12 mld nel 2020.
"Il Lazio deve mantenere la leadership del settore farmaceutico in Europa perché, in un momento come questo in cui il Covid ne ha dimostrato l'importanza, tutti i paesi del continente si sono messi alla rincorsa", dichiara Scaccabarozzi. "Lo studio che è stato presentato dimostra degli aspetti molto rilevanti per la regione. Innanzitutto, il Lazio svetta in Italia. La farmaceutica, insieme al biomedicale e alla pari di altri settori, svetta nel Lazio, quindi siamo al primo posto - ha ricordato Scaccabarozzi - E la nostra regione svetta anche a livello europeo, perché, per il valore della produzione, il Lazio è terzo in Europa. Inoltre il Lazio è la prima regione anche per il valore dell’export, che sta crescendo in modo incredibile: basti pensare che il 45% dell'export verso l'Europa arriva proprio dal Lazio".
Dallo studio - realizzato da Unindustria e dal Centro di ricerca Luiss School of European Political Economy, con il contributo della Camera di Commercio Frosinone Latina - per indagare lo 'stato di salute' delle imprese laziali del comparto farmaceutico e biomedicale, è emerso, inoltre, in termini di capacità tecnologica, il Lazio rappresenta il 17% dei brevetti riconducibili all'ambito farmaceutico italiano. La regione è specializzata nella categoria procedures di cui fanno parte brevetti su tecnologie di frontiera, quali le biotecnologie, con innovazioni che riguardano le mutazioni e l’ingegneria genetica. In questa categoria risulta al primo posto in Italia sia per numero assoluto di brevetti sia in rapporto al Pil sia in termini relativi. A commentare lo studio è stato anche l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. Il Lazio è tra le regioni europee ad avere una forte vocazione nel settore biofarma assieme a Ile-de-France e alla comunità di Madrid. Il settore farmaceutico negli ultimi anni ha trainato il Pil regionale con una quota importante di dipendenti con alto titolo di studio e soprattutto donne. Questa vocazione dovrà portare il Lazio ad essere la regione leader nelle scienze della vita”.
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