Farmaci
20 Luglio 2023 Il Tavolo sui farmaci riunito oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) con i ministri Adolfo Urso e Orazio Schillaci testimonia ancora una volta la visione strategica e la volontà del Governo di attivare in tempi brevi le politiche necessarie per vincere la competizione globale sempre più veloce nelle Life Sciences
Il Tavolo sui farmaci riunito oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) con i ministri Adolfo Urso e Orazio Schillaci "testimonia ancora una volta la visione strategica e la volontà del Governo di attivare in tempi brevi le politiche necessarie per vincere la competizione globale sempre più veloce nelle Life Sciences". Lo afferma in una nota il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani.
"L'approccio pragmatico, basato sul confronto continuo con le rappresentanze delle imprese, è particolarmente apprezzabile - sottolinea - in un mondo in grande evoluzione che richiede soluzioni rapide e lungimiranti. In gioco ci sono i 1.600 miliardi di dollari di investimenti internazionali dell'industria farmaceutica in ricerca dal 2023 al 2028 ai quali se ne potrebbero sommare altrettanti in produzione. L'Italia può farcela ad attrarne una quota parte importante, grazie al valore della sua presenza industriale, agli investimenti e alle competenze". Per incrementare l'autonomia strategica per la sicurezza della Nazione e per la salute dei cittadini, prosegue, "è necessario, come sottolineato dai ministri Urso e Schillaci, approvare norme che attraggano nuovi investimenti e consolidino quelli esistenti. Creando anche le competenze indispensabili per le imprese farmaceutiche". Secondo Cattani, "a fronte dell'esplosione dei costi di tutte le materie prime e dell'aumento della competizione internazionale, c'è urgente bisogno di un nuovo schema di incentivi per gli investimenti e di misure per rendere l'Italia più attrattiva, con risorse finalmente adeguate e quindi di una spesa compatibile con la presenza industriale. E c'è bisogno dell'immediata riduzione del payback e della sua progressiva eliminazione. Perché è una tassa iniqua che pesa sulle aziende da anni per diversi miliardi". È anche "fondamentale e non più differibile - afferma - la riforma dell'Aifa per avere processi regolatori più veloci, che riconoscano il giusto valore dei farmaci e siano al passo con i tempi e con la complessità della competizione globale". "Da parte delle nostre imprese - conclude Cattani - c'è la massima collaborazione per contribuire insieme alle Istituzioni alla definizione degli strumenti e delle misure che rendano l'Italia protagonista in Europa e nel mondo. Anche con la farmaceutica".
"Abbiamo apprezzato particolarmente le parole del ministro" delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sulla necessità di incentivare a livello nazionale ed europeo tutti gli strumenti che consentano di riportare e consolidare la produzione farmaceutica nel nostro Paese, in particolare di tutti i farmaci di uso consolidato che sono alla base dell'80% delle terapie per le malattie croniche in Italia e in Europa", dichiara dal canto suo Fabio Torriglia, vicepresidente di Egualia, dopo la riunione al Mimit. Servono però anche "misure sulla sostenibilità", auspica in una nota il rappresentante dell'associazione delle aziende produttrici di equivalenti, biosimilari e value added medicines.
"Il tessuto industriale delle nostre imprese e di tutti i nostri partner del conto terzi in Italia - analizza Torriglia - è la spina dorsale della produzione farmaceutica ed è indubbiamente centrale riuscire ad avere sia strumenti che consentano di avere il necessario supporto alla ricerca e sviluppo, sia strumenti che rafforzino la produzione industriale. Su questo le aziende di Egualia sono pronte a fare la loro parte in termini di investimenti, se il quadro degli strumenti e degli incentivi che verranno messi a disposizione delle imprese sia a livello nazionale che europeo andrà in questa direzione. Serve però programmare rapidamente una nuova governance per il nostro settore - precisa - senza la quale gli investimenti produttivi rischiano di virare verso altri Paesi maggiormente attrattivi".
"Sono state quindi parole importantissime - rimarca il vicepresidente di Egualia - quelle spese dal ministro della Salute Orazio Schillaci sulla governance farmaceutica, che è prioritaria. Sicuramente chiediamo che in questo ragionamento sia considerato centrale ogni sforzo per la sostenibilità di tutti i farmaci a basso costo di uso consolidato, dispensati nelle farmacie e negli ospedali. Serve necessariamente adeguare la governance affinché questi prodotti tornino ad essere sostenibili: per questo abbiamo presentato alcune ipotesi concrete di intervento. Infine, abbiamo ribadito come, in quest'ottica, sia prioritario intervenire per ridurre in maniera sostanziale il peso sostenuto dalle imprese per il payback sulla spesa per gli acquisti diretti, che per il nostro settore raggiunge il massimo della stortura, essendo i nostri farmaci acquistati in gara al massimo ribasso. Rendere sostenibili le forniture farmaceutiche pubbliche - conclude Torriglia - significa mettere in campo un insieme composito di misure: il metodo di lavoro scelto dai ministri Urso e Schillaci va in questa direzione e noi lo sosterremo convintamente".
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