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08 Agosto 2025

Liste d’attesa, intramoenia, più risorse e nuove assunzioni: la roadmap di Schillaci per la sanità

Dalle liste d’attesa all’intramoenia, fino alla prossima Manovra. Le parole del ministro della salute Orazio Schillaci in un’intervista a La Stampa


schillaci 2

“Ci sono molte criticità, ma il trend si sta invertendo”. Il ministro della Salute Orazio Schillaci affronta il nodo delle liste d’attesa, in un’intervista a La Stampa, parlando degli ultimi dati trasmessi da Agenas. I nuovi numeri relativi “a 997 ospedali mostrano una riduzione del 21,3% dei tempi di attesa” per visite ed esami. “Grazie alla piattaforma – spiega Schillaci – ora sappiamo dove bisogna intervenire, assumendo ma anche evitando sprechi. Ricordo che con il decreto di un anno fa per tagliare le liste abbiamo anche detassato gli straordinari ed esteso gli orari per visite e accertamenti alla sera e nei weekend. Dove si sono attivate queste leve i tempi si sono ridotti eccome”.

Il ministro è intervenuto anche sul tema dell’intramoenia, l’attività libero-professionale dei medici all’interno degli ospedali, che secondo il recente rapporto al Parlamento è aumentata del 10% nell’ultimo anno. “È accettabile con tempi di attesa ancora così lunghi?” chiede il quotidiano. “La verità – risponde Schillaci – è che la maggioranza dei medici in intramoenia ne fa poco o nulla. Chi ne fa di più sono i medici affermati, che però hanno anche responsabilità organizzative. Bisogna regolamentare meglio la materia, e condivido gli emendamenti di maggioranza al Ddl sulle prestazioni sanitarie che prevedono più controlli e un rapporto più equilibrato tra attività privata e nel pubblico”.

Sul fronte delle risorse, Schillaci annuncia un’iniezione importante di fondi nella prossima manovra: “Non solo non arretreremo di un centimetro nel rapporto spesa-Pil, ma aumenteremo il Fondo sanitario 2026 di circa 6 miliardi, più dei 5,4 miliardi stanziati nel 2020 per contrastare l’emergenza Covid”. Di questi 6 miliardi, ha precisato, 4 erano già stati previsti dalla precedente legge di bilancio, ma ciò non ridimensiona l'impegno complessivo. “Dal 2015 al 2019, con Renzi e Gentiloni, il Fondo sanitario è cresciuto al ritmo di un miliardo l’anno. Dal 2023 al 2026, da quando ho ricevuto l’incarico, siamo saliti al ritmo di quasi 4 miliardi l’anno. Questi sono i numeri che smentiscono la narrazione di un governo che disinvestirebbe in sanità”. Queste risorse, spiega il ministro, saranno investite in tre priorità. "Prima di tutto assumeremo personale, anche con contratti sia orari che retributivi più flessibili. Per fare questo stiamo pensando di togliere i dipendenti della sanità dal perimetro della Pubblica amministrazione, che comporta molte più rigidità contrattuali". Secondo punto, "vogliamo aumentare le risorse per la prevenzione, perché con una popolazione che invecchia diventa una scelta obbligata, visto che un over 65 consuma in sanità tre volte tanto un under". In terzo luogo "metteremo soldi per finanziare il nuovo piano sulla salute mentale, perché purtroppo il malessere psichico è una vera emergenza, soprattutto per i nostri ragazzi". 

Schillaci, infine, ha commentato anche l’imminente avvio del dibattito sulla legge sul fine vita, previsto da settembre: “Una legge è necessaria e dovrà muoversi lungo i principi fissati dalla Corte Costituzionale. Ma credo anche che compito del Servizio sanitario nazionale sia quello di curare e alleviare le sofferenze con le cure palliative. Il resto deve rientrare nelle scelte consapevoli dell’individuo”.

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