Pnrr
23 Maggio 2025È questa la principale criticità evidenziata dal nuovo focus dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), che analizza lo stato di avanzamento della componente sanitaria del Pnrr e valuta le prospettive di effettiva riorganizzazione e rafforzamento del Servizio sanitario nazionale
Ritardi nei progetti edilizi e carenza di personale mettono in discussione il pieno successo della Missione 6 – Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). È questa la principale criticità evidenziata dal nuovo focus dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), che analizza lo stato di avanzamento della componente sanitaria del Pnrr e valuta le prospettive di effettiva riorganizzazione e rafforzamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Secondo l’analisi dell’Upb, dei 15,6 miliardi di euro disponibili nell’ambito del Pnrr per la sanità, al 21 marzo ne risultano spesi solo 2,8, in linea con il cronoprogramma europeo ma ben lontani dalla piena realizzazione degli investimenti previsti. Il finanziamento pubblico complessivo, comprensivo di altre fonti, ammonta a 19,4 miliardi, ma la distribuzione territoriale delle opere e dei cantieri appare disomogenea, con particolari difficoltà nel Mezzogiorno, nonostante il vincolo di destinazione territoriale previsto dal piano.
Il focus Upb rileva che l’81,7% dei progetti è in fase esecutiva o conclusiva, ma rimangono ancora interventi da avviare. Le prossime scadenze europee, secondo l’Upb, saranno le più difficili da centrare e richiederanno performance ben superiori rispetto alla media storica dei lavori pubblici in Italia.
Un’altra grande incognita riguarda il reclutamento del personale: nuove strutture come Case della comunità e Ospedali di comunità, così come l’espansione di posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, rischiano di restare sottoutilizzate in assenza di medici, infermieri e professionisti sanitari formati e disponibili. “La realizzazione degli investimenti – si legge nel report – non garantirà da sola l’entrata in funzione a pieno regime delle strutture sanitarie nuove o potenziate”.
Il problema della scarsa attrattività del Ssn e le difficoltà delle Regioni ad assumere personale — a causa di vincoli di bilancio, carenze gestionali o bassa partecipazione ai concorsi — rischiano di vanificare gli sforzi di investimento. Le risorse aggiuntive previste nelle leggi di bilancio 2022 e 2024 potrebbero non essere sufficienti se non pienamente utilizzate.
Anche sul fronte della digitalizzazione e dei servizi territoriali, il quadro è eterogeneo. Mentre la formazione e la ricerca mostrano segnali positivi, con bandi e finanziamenti avviati, la telemedicina è in ritardo, e la digitalizzazione dei Dipartimenti di emergenza-urgenza è in affanno soprattutto in alcune Regioni del Centro-Sud. Il Fascicolo sanitario elettronico è ancora poco utilizzato e le Centrali operative territoriali attive non hanno aggiornato i dati sugli assistiti oltre il 2023.
In questo contesto, l’Upb lancia un avvertimento: anche qualora venissero rispettati i target europei, il mancato completamento delle opere o l’assenza di personale rischiano di compromettere l’obiettivo del riequilibrio territoriale e della reale riorganizzazione del Ssn.
Il report precisa, infine, che la Missione Salute è stata marginalmente coinvolta nella recente proposta di revisione del Pnrr, approvata dalla Cabina di regia e ora all’esame di Parlamento e Commissione europea: si tratta principalmente di modifiche definitorie e anticipazioni di alcuni obiettivi.
Ma il giudizio dell’Upb resta netto: “Servono performance migliori e un piano di reclutamento strutturato”. Senza un’adeguata dotazione di personale e una gestione efficace degli investimenti, il potenziamento del Ssn rischia di restare incompiuto — con gravi ripercussioni sui cittadini, soprattutto nelle aree più fragili del Paese.
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