Farmaci
17 Gennaio 2023 Dei 3.000 farmaci presenti nella lista Aifa dei carenti, "solo 300 non hanno equivalenti e quindi inseriti nella lista degli importabili" ma "la comunicazione allarmistica sta generando una 'carenza di rimbalzo"
Dei 3.000 farmaci presenti nella lista Aifa dei carenti, "solo 300 non hanno equivalenti e quindi inseriti nella lista degli importabili" ma "la comunicazione allarmistica sta generando una 'carenza di rimbalzo' o accaparramento di farmaci da parte dei pazienti, preoccupati di avere una scorta di servizi, creando ulteriori tensioni". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, in audizione davanti alla Commissione Affari sociali della Camera, in merito alla carenza di alcuni farmaci. Invece, sottolinea, non sostituiti da altri farmaci alternativi "sono di fatto meno di 30 referenze".
In particolare, ha precisato il ministro, "la lista pubblicata il 10 gennaio elenca 3.197 farmaci carenti (incluse carenze, cessate commercializzazioni, sospensioni). Di questi, 1.804 sono farmaci effettivamente carenti (escluse le cessate commercializzazioni e sospensioni), ma solo 1.631 di questi hanno data di inizio carenza successiva al primo gennaio 2022: le effettive carenze produttive sono quindi queste, relative a farmaci per i quali l'assenza dal mercato dichiarata dal titolare è recente". In aggiunta, "viene pubblicato un estratto della lista con i farmaci temporaneamente carenti privi di equivalenti o alternative sul nostro mercato, per i quali Aifa rilascia l'autorizzazione all'importazione" e "le carenze potenzialmente critiche sono quelle inserite in questo elenco, che ad oggi include soltanto 325 farmaci". "Una serie di fenomeni, come gli aumenti del costo di produzione, picchi di richiesta stagionale, polarizzazione delle prescrizioni mediche su poche molecole e la coda di difficoltà di produzione per la pandemia Covid, stanno creando tensione nell'approvvigionamento", in particolare per "antinfiammatori, antinfluenzali e antibiotici". Questa difficoltà, ha sottolineato Schillaci, "non sarebbe direttamente riconducibile alle 'carenze di farmaci', data l'ampia disponibilità di equivalenti sul mercato, ma il limitato ricorso agli equivalenti fa sì che venga invece collegata alla vasta lista di farmaci carenti che Aifa pubblica da oltre 10 anni per supportare pazienti e operatori".
Il ministro ha anche detto che "visto il quadro corrente, oltre a supportare le iniziative di comunicazione tese a chiarire la reale situazione delle carenze, si è già valutato di procedere, dopo questa fase di crisi mediatica, a una revisione dell'impianto della lista dei farmaci carenti, già discussa e concordata in sede di 'Tavolo Tecnico Indisponibilità' presso Aifa, con gli attori interessati: si provvederà ad espungere dalla lista principale tutti i farmaci di non significativa importanza". "In questo quadro, sarà anche possibile definire e promuovere d'intesa con tutta la rete, ulteriori iniziative formative e informative che aiutino ad aumentare l'accesso agli strumenti già disponibili (equivalenti, galenica, importazione). In prospettiva, inoltre, sono stati proposti anche altri interventi strutturali rispetto al tema degli aumenti di costi indotti dalla tensione internazionale: la rivalutazione dei prezzi dei farmaci al di sotto della soglia dei 5 euro, che sono a maggiore rischio di perdita di remuneratività, è ad esempio tra questi interventi".
"Tra le tipologie di farmaci per i quali sono stati messi a punto strumenti eccezionali per le eventuali carenze rientrano, per esempio, tutti i prodotti per l'epilessia, per i quali lo shift terapeutico è più complesso" ha specificato infine, il ministro della Salute. In questo ambito, ha aggiunto, "sono stati definiti interventi straordinari, come la predisposizione di schede-guida per clinici e pazienti pubblicate nel sito Aifa e veicolate dalle associazioni di pazienti e dalle società scientifiche, o la promozione delle buone pratiche regionali come le linee guida per la produzione galenica, o le produzioni straordinarie garantite da aziende private o dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare". Uno dei problemi più significativi gestiti negli ultimi mesi, ha sottolineato Schillaci, "riguarda per esempio il diazepam, indicato per crisi epilettiche nei bambini, e per il quale è stata definita una modalità di approvvigionamento attraverso l'importazione di confezioni dall'estero e loro dispensazione tramite le farmacie aperte al pubblico, integrativa rispetto alla possibilità di preparazione galenica in farmacia già attivata da tempo". In questo ambito, la collaborazione tra Aifa e i clinici della Lega Italiana Contro l'Epilessia, ha concluso, "è stata un esempio di sinergia positiva a beneficio dei pazienti, e ha permesso di attivare meccanismi straordinari che hanno avuto il supporto delle regioni e di tutta la filiera".
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