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Autonomia differenziata

09 Gennaio 2025

Autonomia differenziata, Calderoli: potenzia efficienza erogazione cure

"L'autonomia differenziata rappresenta un potenziamento delle facoltà delle regioni di modulare la propria organizzazione dei servizi sanitari nel rispetto degli stessi Lea che sono determinati a livello statale, con l'obiettivo di una maggiore efficienza nell'erogazione delle prestazioni sanitarie”. Così il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli


calderoli

“Non si vede come l'autonomia differenziata possa mettere a repentaglio la raccolta e gestione dei dati o l'unitarietà del diritto alla tutela della salute, così come declinato attraverso i Lea. Al contrario, l'autonomia differenziata rappresenta un potenziamento delle facoltà delle regioni di modulare la propria organizzazione dei servizi sanitari nel rispetto degli stessi Lea che sono determinati a livello statale, con l'obiettivo di una maggiore efficienza nell'erogazione delle prestazioni sanitarie”. Così il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, in risposta al question time alla Camera. Quanto in particolare all'editoriale comparso nei giorni scorsi sulla rivista scientifica The Lancet in merito a una babele nella raccolta e impiego dei dati di tutela della salute in Italia, Calderoli ha sottolineato come “in base alla Costituzione il coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale spetta esclusivamente allo Stato e, come tale, non può costituire oggetto di autonomia differenziata”. Inoltre, “quanto alle disparità tra le Regioni nella ripartizione della spesa sanitaria - ha detto - l'editoriale trascura i meccanismi di riparto del fabbisogno sanitario nazionale, peraltro oggetto di intesa tra lo Stato e tutte le Regioni. Tutto ciò - ha precisato poi - non toglie che il Governo e le Regioni siano impegnati per il costante miglioramento complessivo del sistema sanitario, compresa la raccolta dei dati, in modo da cogliere positivamente le sfide poste nel tempo da molteplici fattori, tra cui demografia, tecnologia e finanza pubblica”.

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