sanità
20 Dicembre 2022 Subito l’indennità a medici e infermieri di Pronto soccorso, e una spinta al Piano Oncologico Nazionale per efficientare i percorsi dei malati, sì al premio per le regioni che tengono alta l’offerta di prestazioni. Il governo ha promosso una serie di emendamenti alla manovra finanziaria che si vanno ad aggiungere alle misure già previste dalla bozza in itinere alla Camera
Subito l’indennità a medici e infermieri di Pronto soccorso, e una spinta al Piano Oncologico Nazionale per efficientare i percorsi dei malati, sì al premio per le regioni che tengono alta l’offerta di prestazioni. Il governo ha promosso una serie di emendamenti alla manovra finanziaria che si vanno ad aggiungere alle misure già previste dalla bozza in itinere alla Camera. Ora tocca alla commissione Bilancio filtrare, solo per la sanità, 450 emendamenti ammessi, 200 di maggioranza e 250 di opposizione: i “combattimenti” arrivano su una porzione rimanente di budget di circa 400 milioni su un valore complessivo della manovra di 32 miliardi.
L’impianto originale – Ricordiamo cosa dice la bozza originale della manovra, virtualmente destinata a non cambiare. Il Fondo sanitario ripartito tra regioni è oggetto di un incremento di 2 miliardi per coprire, se non i maggiori costi energetici, incrementi di personale, contrattuali e recupero delle liste d’attesa. Il fondo straordinario per le indennità del personale cresce da 90 a 200 milioni che originariamente vanno a tutti i sanitari ma principalmente di pronto soccorso ma in realtà vanno ripartiti dalla contrattazione collettiva tra le varie figure e rischiavano fin qui di vedersi in busta paga dal 2024. Si aumenta di 650 milioni il fondo del Ministero della Salute destinato all'acquisto dei vaccini anti Sars-CoV-2 e dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid e arrivano 40 milioni per la prevenzione –da ripartire tra le regioni- per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 nell’ambito del “Piano di contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2022-25”, che sta per essere approvato dalla Conferenza Stato Regioni. Infine, arriva dal 1° marzo 2023 una remunerazione aggiuntiva alle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale nei limiti di 150 milioni di euro su base annua. Sale dall’ 80 al 90% la quota che il Mef potrà anticipare all'università per la retribuzione degli specializzandi.
La fase di dialogo con le Regioni - La scorsa settimana il ministero della Salute aveva ritirato la proposta di trattenere in servizio a 70 anni, su loro richiesta, i medici ospedalieri e convenzionati, pagati con l’importo della pensione. È stato anche presentato un emendamento che estende la remunerazione aggiuntiva alle farmacie al 2024 e ‘25. In contemporanea, le Regioni hanno presentato al governo le loro osservazioni sulla manovra: tantissime. Tra le richieste, la sospensione delle procedure di messa in piano di rientro se una regione va in deficit per via delle maggiori spese Covid; la chance di usare le risorse del pay-back farmaceutico 2020-21 per ripianare il deficit 2022; 500 milioni per il recupero delle liste d’attesa; altri 400 milioni per far fronte al caro energia. C’era pure una proposta per consentire ai medici ospedalieri di prendere la convenzione di medicina generale. Il governo è venuto incontro ad alcune proposte di “minima”.
Emendamenti del governo – Delle cinque nuove proposte, la più “sostanziosa” anticipa al 2023 l’incremento da 200 milioni (140 per il comparto e 60 per la dirigenza) dell’indennità di pronto soccorso nei servizi di Ps, con erogazioni ai singoli parametrate ai giorni di effettiva presenza in servizio, come richiesto dalle regioni nelle osservazioni alla manovra. Altra importante misura incrementa dello 0,4% la quota premiale 2022 per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, e anche questa era invocata nel documento delle regioni. Una terza misura istituisce nello stato di previsione del Ministero della salute un Fondo per implementare il Piano Oncologico 2022-27 con 10 milioni di euro da erogarsi nel 2023 e 24, così da potenziare prevenzione, diagnosi, cura ed assistenza al malato oncologico. Una quarta prevede un incremento delle risorse rivolte a colmare le differenze retributive tra il personale sanitario e non sanitario del Ministero della salute. Infine, un quinto emendamento modifica le percentuali di rendimento pensionistico per le casse confluite in Inpdap, inclusa la Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS) che interessa i medici ospedalieri.
Gli altri emendamenti - In parallelo alle proposte del governo, la maggioranza ha presentato in Commissione Bilancio 17 emendamenti. Si chiede tra l’altro di stabilizzare il personale precario del Ssn; sospendere per tutto il 2023 del pay back sui dispositivi medici e la remunerazione aggiuntiva delle farmacie; finanziamenti per screening di diabete 1, celiachia, pediatria ed adroterapia nei livelli essenziali di assistenza; estendere dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 il termine per il conseguimento dei requisiti con cui è consentita la stabilizzazione per concorso dei precari di dirigenza e comparto del SSN. Si invocano inoltre la sospensione delle misure di razionalizzazione della fornitura di medical device per tutto il 2023, e la somministrazione (Bagnasco) in via sperimentale del vaccino antipneumococcico nelle farmacie aperte al pubblico. Apprezzata dalle regioni, è la richiesta di proroga a tutto il 2023 delle misure che oggi si possono mettere in campo per tamponare con prestazioni aggiuntive i problemi dovuti alla carenza di organico.
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