liste attesa
02 Ottobre 2024L’iter del testo prenderà ufficialmente il via nei prossimi giorni a cominciare da Palazzo Madama, ma i ritardi su decreti attuativi sono già molti
Se da un lato appare certo che nei prossimi giorni il disegno di legge per il contrasto al fenomeno delle liste d'attesa, varato lo scorso giugno da Palazzo Chigi, approderà in Senato; dall’altro lato, le polemiche per la mancata attuazione dei decreti attuativi previsti dal Ddl si inaspriscono. "Su 11 decreti attuativi previsti dal Dl sulle liste di attesa, 6 hanno un termine non rispettato, uno è in scadenza il 30 ottobre e 4 non hanno alcun termine. Nella sostanza nulla è stato fatto e la legge non è mai partita", dichiara all'ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao-Assomed. Stessa critica sollevata anche da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che parla di "scadenze mancate" e "applicazione impossibile". Al coro si unisce anche Tonino Aceti, presidente dell'associazione Salutequità, che, analizzando la situazione attuale, chiede la nomina di un Commissario straordinario per l'emergenza liste di attesa.
Il disegno di legge
Il testo, composto da 13 articoli, prevede classi di priorità per gli esami diagnostici cui dovranno corrispondere diverse tempistiche di erogazione della prestazione. Vengono previste forme premiali per quelle Regioni che garantiscano il rispetto dei tempi massimi di attesa per l'erogazione ai cittadini delle prestazioni sanitarie rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Inoltre, ai fini della valutazione e della verifica dell'attività dei direttori regionali della sanità nonché dei direttori generali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale, le Regioni assegneranno nell'ambito dei sistemi di valutazione previsti dai rispettivi ordinamenti specifici obiettivi annuali relativi alla riduzione delle liste di attesa, integrando i relativi contratti individuali, ai fini del riconoscimento dell'indennità di risultato. Per garantire la completa attuazione dei Piani operativi per il recupero delle liste d'attesa, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale potranno avvalersi degli specialisti ambulatoriali interni, già in servizio a tempo indeterminato, su richiesta degli stessi. Si potrà inoltre reclutare il personale del comparto e della dirigenza medica e sanitaria nonché delle professioni sanitarie attraverso contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Presso il Ministero della salute verrà istituito il ''Sistema Nazionale di Governo delle Liste di Attesa'' e il registro delle segnalazioni a cui accedono i cittadini, tramite il sito istituzionale del medesimo Ministero, per segnalare problematiche e disservizi in materia di erogazione di prestazioni sanitarie. Vengono incrementati i limiti di spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Potenziamento dei Dipartimenti di salute mentale.
Le critiche
"Per quanto non siamo mai stati convinti che un decreto potesse risolvere la questione delle liste di attesa - afferma l'esponente sindacale di Anaao - questo è comunque un decreto monco. Come sempre, in Italia si fanno le leggi, per dimostrare di averle fatte, e poi non si fanno le norme per renderle operative". Secondo Di Silverio, le liste d'attesa sono comunque "l'effetto di un problema a monte e, dunque, non servirà aumentare le retribuzioni per il lavoro straordinario degli operatori o aumentare il numero dei luoghi per le prestazioni, ma bisogna piuttosto agire sui modelli organizzativi, a partire dal potenziamento dei mezzi tecnologici delle Regioni (il 57% delle aziende ospedaliere non dispone di strumenti di alta tecnologia) e rendere più appetibile la professione aumentando al contempo la forza lavoro". Rispetto alla manovra inoltre, afferma il segretario Anaao, "è il momento che il governo faccia scelte diverse agendo su tre grandi temi: personale, organizzazione della presa in cura integrando medicina del territorio e ospedaliera e depenalizzazione dell'atto medico". Per Cartabellotta, un numero "così elevato di decreti attuativi” scaduti “oltre ad essere in contrasto con il carattere di urgenza del provvedimento, solleva molte perplessità sui tempi di attuazione delle misure. La storia insegna infatti che - commenta il presidente Gimbe - tra valutazioni tecniche, attriti politici e passaggi tra Camere e ministeri, dei decreti attuativi si perdono spesso le tracce, rendendo impossibile l'applicazione delle misure previste". Altro capitolo, poi, le risorse da assegnare alla Sanità nella Legge di Bilancio 2025: "Continua il braccio di ferro tra i ministri Schillaci e Giorgetti. Nella premessa al Piano Strutturale di Bilancio 2025-2029 (Psb), il Mef ribadisce l'impegno del Governo 'a salvaguardare il livello della spesa sanitaria assicurandone una crescita superiore a quella dell'aggregato di spesa netta'. I numeri del Psb, tuttavia, raccontano una storia diversa: il rapporto spesa sanitaria/Pil diminuisce, passando - conclude - dal 6,3% del biennio 2024-2025 al 6,2% nel periodo 2026-2027". Secondo Aceti, “i ritardi nell'adozione dei provvedimenti attuativi della legge sulle liste di attesa se da una parte risultano inspiegabili visti i requisiti di necessità ed urgenza che erano alla base del primo decreto legge adottato dal governo sul tema, dall'altra - commenta Aceti - vanno anche nella direzione opposta alla realtà vissuta tutti i giorni dai cittadini che vedono diventare sempre più un miraggio la prenotazione della propria prestazione sanitarie entro i tempi massimi di attesa previsti dalle norme. Se questi ritardi aumenteranno credo sia utile iniziare a pensare seriamente alla nomina di un Commissario straordinario per l'emergenza liste di attesa, perché sul diritto alla salute i ritardi non possono essere ammessi".
Le scadenze
Secondo la rilevazione Anaao, queste sono le norme attuative previste (scadute, in scadenza o senza un termine): Adozione di specifiche linee guida per definire i criteri di realizzazione e di funzionamento della Piattaforma nazionale e i criteri di interoperabilità tra la medesima Piattaforma e le piattaforme regionali (30 settembre); Modello Nazionale di Classificazione e Stratificazione della popolazione Mcs (8 luglio); Istituzione dell'Unità centrale di gestione dell'assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa, presieduta e coordinata dall'assessore alla sanità (disposizione regionale, 30 settembre); Individuazione del Rappresentante unico regionale dell'assistenza sanitaria (Ruas) (30 ottobre); Mancata individuazione dei Ruas entro il 31 ottobre : organismo di verifica che esercita i poteri sostitutivi in relazione ai compiti affidati (31 agosto); linee di indirizzo omogenee a livello nazionale, contenente indicazioni tecniche per gestione agende prenotazioni (nessun termine); Si prevede la redazione di specifici piani operativi regionali per attuare le misure di recupero delle liste di attesa secondo criteri e direttive convenuti con apposito protocollo di intesa nazionale (30 settembre). Ed ancora: Incremento della spesa per il personale (nessun termine); Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale (nessun termine); Approvazione dei piani dei fabbisogni triennali per il servizio sanitario regionale (nessun termine); Definizione di un piano d'azione finalizzato al rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari e all'incremento dell'utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio per le regioni destinatarie del Programma nazionale equità nella salute 2021-2027 (30 settembre).
Anna Capasso
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