Login con

Governo e Parlamento

09 Settembre 2024

Aggressioni sanitari, dal Daspo all’esercito. Le proposte per frenare la violenza negli ospedali

Dal Nord al Sud, la fine dell'estate ha fatto registrare una escalation di aggressioni ai danni degli operatori sanitari. Tanti gli appelli lanciati dai protagonisti della sanità. L'ultima in ordine cronologico è una proposta di legge del senatore FdI Ignazio Zullo e prevede una sorta di 'daspo' dalle cure gratuite


violenza medici stop

Dal Nord al Sud, la fine dell'estate ha fatto registrare una escalation di aggressioni ai danni degli operatori sanitari. Tanti gli appelli lanciati dai protagonisti della sanità dagli Ordini dei medici ai sindacati di categoria fino alla Federazione delle asl e ospedali, la Fiaso. Una levata di scudi che ha portato anche diverse proposte, vecchie e nuove, per arginare le violenze che hanno come bersaglio chi salva le vite. L'ultima in ordine cronologico è una proposta di legge del senatore FdI Ignazio Zullo e prevede una sorta di 'daspo', una esclusione a tempo determinato, dalle cure gratuite nel Ssn per chi si rende autore di aggressioni al personale sanitario o di reati contro il patrimonio sanitario. L'obiettivo, si legge nella Ddl, è "lanciare un messaggio forte e chiaro sulla gravità di talune manifestazioni violente in ambito sanitario" e dall'altro a "costituire un fattore di deterrenza''.

I dati

Nel 2023 - secondo i dati dell'Anaao-Assomed - le aggressioni sono infatti state ben 16mila, di cui un terzo fisiche e nel 70% dei casi verso donne. L'ultimo episodio di questo agosto-settembre 'neri' per medici e infermieri si è consumato all'Ospedale Riuniti di Foggia con il personale sanitario chiuso dentro una stanza per sfuggire alla rabbia di decine di parenti e amici di una paziente deceduta dopo una operazione. Per il sindacato degli infermieri Nursing Up è necessaria "l'immediata presenza dell'esercito negli ospedali e la convocazione urgente del Comitato dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica del Viminale". Il sindacato ha anche ricordato che "nel mese di agosto, che ci siamo appena lasciati alle spalle, abbiamo calcolato ben 34 episodi di violenza, fisica e psicologica, su 31 giorni". I sindacati dei medici si sono detti "pronti ad abbandonare gli ospedali" se non ci saranno "misure urgenti" contro le aggressioni e chi le commette. L'Anaao e Cimo chiedono "un piano straordinario di riforma del sistema delle cure e dell'emergenza" e nell'immediato "un incontro con il ministro della salute affinché vengano condivise misure urgenti che possano fare da deterrente a questi raid insensati".

Arresto in flagranza

Applicare "l'istituto dell'arresto in flagranza differita anche nei confronti di coloro che commettono atti di violenza contro il personale sanitario". È invece il suggerimento del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli. Ma non solo "chiediamo che le strutture ospedaliere, le strutture sanitarie siano video-vigilate in modo tale da applicare agli aggressori le pene previste dalla legge", ha evidenziato Anelli. L'istituto della flagranza differita "fu introdotto originariamente per contrastare la violenza in occasione delle manifestazioni sportive. Il suo ambito di applicazione è stato poi esteso, sino ad arrivare alla stesura del nuovo articolo 382-bis del Codice di procedura penale, che lo prevede per alcuni specifici delitti di violenza domestica e stalking che prevedono l'arresto in flagranza - ha ricordato la Fnomceo - Secondo tale istituto, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione video-fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l'arresto sia compiuto non oltre 48 ore dal fatto". La Fiaso punta invece ad "un'azione determinata da parte delle forze di polizia e della magistratura con norme operative che consentano di procedere con l'arresto immediato dei responsabili. Senza misure di deterrenza concrete e tempestive, la situazione non può cambiare e il rischio è abituarsi a episodi di violenza reiterata nelle corsie contro chi, ogni giorno e tra mille difficoltà, assicura il diritto alla salute dei cittadini''.

TAG: AGGRESSIONI MEDICI

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Youtube! Seguici su Linkedin! Segui il nostro Podcast su Spotify!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

16/05/2025

Il Gruppo Bianalisi continua a crescere sul territorio nazionale con l'acquisizione di due nuovi network di centri diagnostici, entrambi punto di riferimento a livello locale per la qualità delle...

16/05/2025

A due anni dal lancio è stato presentato il primo bilancio, positivo, per il contratto per la ricerca di Fondazione Telethon. I risultati sono stati illustrati a Roma alla Camera in una tavola...

16/05/2025

Il Terzo settore si conferma un attore chiave nel panorama sanitario, in particolare per il suo contributo alle politiche sociali, alla ricerca e all'advocacy. A sottolinearlo sono le figure di...

16/05/2025

Le malattie cardiovascolari sono ancora la principale causa di morte in Italia, con oltre 230.000 decessi ogni anno per infarto miocardico, ictus o scompenso cardiaco. Si deve poi sottolineare che,...

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Top