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17 Ottobre 2025

Manovra, via libera del Cdm. Ecco cosa cambia per la sanità

Per la premier Meloni: “A fine legislatura, 30 miliardi in più per la sanità”. Piano straordinario di assunzioni e nuove indennità per il personale del Servizio sanitario nazionale


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Via libera del Consiglio dei ministri alla Legge di Bilancio da 18,7 miliardi di euro, che concentra gli interventi su quattro priorità: famiglia, fisco, imprese e sanità. Una “manovra seria”, l’ha definita la premier Giorgia Meloni, che in conferenza stampa ha rimarcato l’attenzione al comparto sanitario, destinatario di nuovi fondi e di un piano straordinario di assunzioni. Per la sanità, il Governo prevede un incremento di 2,4 miliardi nel 2026 rispetto a quanto già stanziato, portando così il Fondo sanitario nazionale a 140,6 miliardi. “Dal 2022 al 2026 – ha spiegato Meloni – l’aumento complessivo sarà di oltre 14 miliardi, e se manterremo gli impegni, a fine legislatura le risorse aggiuntive per la sanità ammonteranno a circa 30 miliardi rispetto all’inizio del mandato”.

La premier ha citato Nietzsche per sottolineare la volontà del Governo di superare gli impegni presi e dare risposte concrete a uno dei settori più sotto pressione dopo la pandemia: “Amo colui che mantiene più di ciò che promette”. “Nel 2026 – ha aggiunto – aumenteremo le buste paga degli infermieri di circa 1.630 euro l’anno e quelle dei medici e del personale sanitario di circa 3.000 euro. Inoltre, grazie al piano straordinario di assunzioni, potremo contare su 6.300 nuovi infermieri e 1.000 medici, indispensabili per ridurre i carichi di lavoro e migliorare i servizi ai cittadini”. Nel dettaglio, la manovra destina 450 milioni di euro a partire dal 2026 per il reclutamento di oltre 7.000 professionisti sanitari, tra dirigenti medici e infermieri. Sul fronte retributivo, l’incremento dell’indennità di specificità ammonta a 280 milioni di euro annui: 85 milioni per i medici, con un aumento medio lordo di circa 3.000 euro, e 195 milioni per gli infermieri, che riceveranno un incremento di 1.630 euro lordi all’anno. Sono inoltre previsti 8 milioni di euro per l’indennità di specificità dei dirigenti sanitari non medici (+490 euro annui) e 58 milioni per l’indennità di tutela del malato e promozione della salute, con un aumento stimato di circa 1.570 euro lordi all’anno.

“La salute è una priorità condivisa da tutto il Governo – ha commentato il vicepremier Antonio Tajani –. Le nuove assunzioni e gli aumenti retributivi rappresentano una prima risposta concreta a una necessità che il Paese avverte da tempo. È un passo importante per rafforzare il Servizio sanitario nazionale, che dovrà continuare a essere un presidio universale di equità e qualità”. La manovra interviene inoltre su altri capitoli strategici: 1,6 miliardi di euro per la famiglia e la natalità (con il potenziamento del bonus mamme lavoratrici, che passa da 40 a 60 euro al mese), 2,8 miliardi per il taglio dell’Irpef a vantaggio del ceto medio, 8 miliardi per le imprese e 1,9 miliardi per la detassazione dei premi di produttività e dei turni festivi e notturni. Prevista anche una nuova rottamazione delle cartelle in nove anni, riservata a chi ha dichiarato e non versato, con l’obiettivo – ha precisato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – di “premiare chi è in buona fede, lasciando fuori i furbi”. “Questa è una manovra di responsabilità e realismo – ha concluso Meloni –. Sostiene chi lavora, chi fa impresa e chi cura. Con la crescita costante delle risorse destinate alla sanità, vogliamo garantire un sistema più efficiente, moderno e sostenibile, che riconosca il valore dei professionisti e assicuri a ogni cittadino il diritto fondamentale alla salute”.

 

Anna Capasso

TAG: GIANCARLO GIORGETTI, MANOVRA, SANITà, GIORGIA MELONI, ANTONIO TAJANI

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