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09 Agosto 2024

Ricerca, Bernini: Da riforma più opportunità, combatteremo per precariato atenei

La ministra dell'Università e della Ricerca non chiude alla possibilità di modificare il testo in Parlamento e sottolinea gli obiettivi del provvedimento


bernini

"È la riforma delle opportunità, che restituisce dignità alla ricerca, anche nelle sue tutele". Così la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, in un'intervista a La Stampa, difende il provvedimento sui precari negli atenei. "La precarietà è quella vissuta fino ad oggi, incentivata dagli assegni di ricerca che non riconoscono diritti e che abbiamo deciso di non prorogare più - sottolinea Bernini -. Da gennaio, senza gli assegni di ricerca, sparisce quello che era nei fatti un ricercatore-fantasma". 

La ministra poi replica ai sindacati, secondo cui è la varietà dei contratti a incentivare la precarietà: "Le nuove figure contrattuali non tolgono nulla, ma aggiungono opportunità. Penso al contratto retribuito per lo studente la cui attività viene valorizzata, anche economicamente. Altro che precariato! La precarietà non è legata alla varietà dei contratti, ma dalla durata eccessiva dei rapporti a termine". E poi ci sono altri  fattori". Quali? "Lo standard internazionale che dobbiamo avere come  riferimento e le diverse realtà nazionali, composte da università,  enti di ricerca e l'alta formazione artistica, musicale e coreutica,  strumenti diversi per esigenze differenti". Il governo Draghi aveva introdotto un'unica figura pre-ruolo, con  tutele contrattuali certe. Perché è stata accantonata? "Non è stata affatto accantonata - puntualizza Bernini - anzi. Credo che il  contratto di ricerca possa avere un rilancio da questa riforma. Le  università possono già applicarlo. Se non lo fanno è perché manca il  necessario accordo tra Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, e i sindacati. E' evidente che il  sistema ricerca deve poter correre su altre gambe. E' per questo che,  in una situazione di quasi vuoto, abbiamo individuato altri contratti  che questo vuoto vanno a colmare". 

Anna Maria Bernini non chiude alla possibilità di modificare il testo in Parlamento: "Tutto è migliorabile - sottolinea -  soprattutto senza gli occhiali del pregiudizio. Noi siamo pronti a confrontarci su quella che già ci sembra un'ottima legge. Avevo  anticipato i contenuti ai sindacati e abbiamo preferito il disegno di  legge perché si aprisse un dibattito. Abbiamo stabilito anche un  Osservatorio sulle nuove figure contrattuali, proprio pensando alla  migliore efficienza possibile. L'approvazione in Consiglio dei  ministri è un inizio, non una fine. Già da settembre ci sarà un  confronto con tutte le parti interessate, sia in Parlamento che al  Mur". Intanto è arrivata la firma del decreto di riparto del Fondo di finanziamento ordinario: "Anche quest'anno abbiamo distribuito piu di 9 miliardi alle università statali. Sono risorse importanti, negli ultimi anni abbiamo toccato cifre record".

La ministra dell'Università e della Ricerca non chiude alla possibilità di modificare il testo in Parlamento e sottolinea gli obiettivi del provvedimento

TAG: ANNA MARIA BERNINI, NOTTE DEI RICERCATORI, PRECARI, RIFORMA RICERCA

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