Governo e Parlamento
17 Novembre 2023 Dopo numerose polemiche, arriva l’approvazione, in via definitiva, della legge che vieta la produzione e l'immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati. Schillaci: “Ad oggi non ha storia alimentare né evidenze scientifiche su impatto”
Dopo numerose polemiche, arriva l’approvazione, in via definitiva, della legge che vieta la produzione e l'immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati, nonché la denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali. “Diamo un segnale di grande attenzione alla salute attraverso un provvedimento che si fonda sul principio di precauzione. La carne coltivata, o quello che viene definito 'cibo sintetico', a oggi non ha una storia alimentare né evidenze scientifiche riguardo all'impatto sulla salute. È nostro dovere assicurare la massima trasparenza e informazione ai cittadini e soprattutto promuovere un modello alimentare che resti ancorato alla nostra dieta tradizionale", ha evidenziato il ministro della Salute Orazio Schillaci in un'intervista al 'Secolo d'Italia'. Dello stesso parere anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: “Con l’approvazione, tuteliamo al contempo la salute dei cittadini e il settore agroalimentare italiano, da sempre sinonimo di qualità, identità, eccellenza, distintività e sostenibilità. L'Italia si pone come la prima Nazione al mondo a vietare la produzione e la commercializzazione della carne sintetica attraverso un provvedimento ufficiale, un traguardo di cui possiamo giustamente andare fieri".
"Oggi si celebra l'anniversario dell'iscrizione della dieta mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Troppo spesso dimentichiamo che gli italiani hanno la fortuna di disporre di tutti i nutrienti della dieta mediterranea. Eppure, solo una parte minoritaria della popolazione adotta questo modello alimentare che ha un impatto positivo sulla salute - ha aggiunto Schillaci - Molti studi dimostrano che la dieta mediterranea è associata alla riduzione della mortalità complessiva e della mortalità per patologia cardiovascolare (-9%), per tumore (-6%), malattie di Parkinson (-13%) e Alzheimer (-13%). Aiuta a contrastare l'insorgenza di malattie cardiovascolari, di diabete di tipo 2, delle malattie neuro-degenerative e anche di numerose neoplasie. Ma seguire la dieta mediterranea ha anche ricadute positive sull'ambiente perché correlata all'uso di materie prime legate al territorio, provenienti da coltivazioni e colture a basso impatto, basate sul rispetto dei cicli della natura. In questo modo, si riduce l'impronta ambientale dei sistemi alimentari e si contribuisce a salvaguardare la biodiversità vegetale e animale. Una sostenibilità ambientale, dunque, ma anche economica".
Nei mesi scorsi, “è stato instaurato un puntuale lavoro di collaborazione tra il Masaf e il ministero della Salute", continua Gemmato, "dal quale è emerso che attualmente non esistono studi consolidati riguardo agli effetti del cibo sintetico sulla salute umana. In un contesto di incertezza, abbiamo ritenuto imperativo non mettere a rischio la salute dei cittadini italiani. Il Governo Meloni sta dimostrando ancora una volta che la tutela della salute degli italiani è la massima priorità della sua azione politica, e lo sta concretizzando attraverso azioni tangibili", conclude. "Il rischio che deve e può esserci in futuro è di dover avere un cibo standardizzato, realizzato in laboratorio, con meccanismi e sistemi che peraltro non sono nemmeno rispettosi degli animali e dell'ambiente". Lo afferma il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al programma di Rete 4 'Dritto e rovescio'. "Dove non c'è agricoltura, dove non c’è produzione di cibo come l'abbiamo vista fino a oggi, il territorio viene penalizzato", sottolinea. Secondo Lollobrigida, "tante persone si possono permettere di continuare a mangiare bene, ma questo cibo potrebbe diventare la risposta alla sicurezza alimentare: le grandi multinazionali che stanno realizzando questo progetto non vogliono realizzare un cibo per élite, per pochi, ma di massa, da dare ai più poveri, di bassa qualità, ed è la cosa che per noi non funziona".
Trovo corretto avere sospeso l'approvazione dell'utilizzo della carne coltivata non essendoci ancora le più ampie garanzie sulla non nocività acuta e nel tempo. Nel contempo la ricerca applicata deve proseguire con i necessari finanziamenti .Gli allevamenti intensivi che ci propinano carni di animali allevati in modo mostruoso, spesso con il ricorso a farmaci che ne favoriscano il rapido sviluppo, sono altrettanto da monitorare e superare. Una delle più importanti fonti di emissioni in atmosfera di CO2 proviene proprio dagli allevamenti animali. Prudenza dunque ma ricerca continua, stiamo viaggiando verso i 9 miliardi di persone sul Pianeta e la carne coltivata potrebbe diventare indispensabile. Facciamola diventare sicura, ed economica
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