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11 Luglio 2023

Antibiotico-resistenza, Schillaci: impegnati per piano di contrasto

L'impegno a dare attuazione al nuovo Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza - Pncar 2022-2025, finanziato con 40 milioni l'anno già ripartiti fra le Regioni. Un Piano che, seguendo un approccio multidisciplinare, in una visione 'One Health', e promuovendo un costante confronto internazionale, affronta i tre ambiti prioritari per il contrasto all'antibiotico-resistenza


Antibiotico-resistenza, Schillaci: impegnati per piano di contrasto

"Siamo impegnati a dare attuazione al nuovo Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza - Pncar 2022-2025, finanziato con 40 milioni l'anno già ripartiti fra le Regioni. Un Piano che, seguendo un approccio multidisciplinare, in una visione 'One Health', e promuovendo un costante confronto internazionale, affronta i tre ambiti prioritari per il contrasto all'antibiotico-resistenza: sorveglianza e monitoraggio, utilizzo antibiotici e infezioni correlate all'assistenza; prevenzione delle Ica in ambito ospedaliero e comunitario; uso appropriato degli antibiotici in ambito umano e veterinario". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento al ministero per 'La sanità che vorrei-L'antimicrobico resistenza: una minaccia globale', il primo di un serie di incontri scientifico-istituzionali patrocinati dalla Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali.
"Si è già insediata la Cabina di regia che ha il compito di monitorare e aggiornare il Pncar nonché di favorire l'applicazione del Piano a livello regionale. Anche il Gruppo tecnico di supporto ha iniziato a lavorare e nel corso di questo mese si riuniranno i vari sottogruppi di lavoro dedicati alla comunicazione, alla cooperazione nazionale e internazionale, e alla sorveglianza delle infezioni correlate all'assistenza", ha ricordato Schillaci.
"Il contrasto all'antibiotico-resistenza passa anche per la disponibilità di terapie antimicrobiche efficaci e per questo è essenziale investire in ricerca e nello sviluppo di nuovi antibiotici. Così come è necessario promuovere l'uso di test diagnostici rapidi, per migliorare l'appropriatezza prescrittiva - ha proseguito - Fondamentale è anche il lavoro di sensibilizzazione, educazione e formazione dei professionisti sanitari. Ricordo che all'interno del Pnrr è finanziato con 80 milioni di euro il Piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere che conterà circa 150mila professionisti partecipanti entro la fine del 2024 e ulteriori 140mila entro metà 2026".

Ma cosa stanno facendo le aziende farmaceutiche sul fronte dell'antimicrobico resistenza, diventata oggi una minaccia globale? "Sicuramente le aziende sostengono su questo fronte l'impegno importantissimo e centrale che è quello della ricerca e sviluppo, cioè di lavorare a sviluppare nuovi ed efficaci antibiotici" sottolinea Andrea Pitrelli, coordinatore del Gruppo di lavoro Farmindustria sulla resistenza antimicrobica, a margine dell'evento della Simit.
Nell'ambito di Farmindustria "esiste un gruppo dedicato al contrasto dell'antibiotico-resistenza all'interno del gruppo prevenzione, che lo scorso anno ha riunito una task force proprio per lavorare in maniera multifattoriale e multidisciplinare a questo tema - evidenzia Pitrelli - riunendo circa 19 società scientifiche tra cui appunto la Simit, ma anche altre sigle come quelle della farmacologia, della farmacia ospedaliera, della medicina interna, della medicina di base o della medicina pediatrica o piuttosto dell'igiene, proprio per lavorare a delle raccomandazioni a un contrasto efficace all'antibiotico-resistenza".
"Queste raccomandazioni - precisa - si sono concentrate sostanzialmente su tre temi. Uno è quello della prevenzione vaccinale: oggi esistono vaccini efficaci e sicuri che contrastano e prevengono sia le infezioni virali che le infezioni batteriche; quindi, hanno un effetto diretto e indiretto sulla riduzione al fenomeno della antimicrobico resistenza. Un altro tema che si è affrontato ovviamente è quello della stewardship, in questo caso quello di assicurare l'uso appropriato di questi antibiotici, che passa attraverso la formazione del personale sanitario in ospedale e sul territorio e il potenziamento della rete microbiologica. Ha un approccio più diffuso e uniforme di quelli che oggi sono gli strumenti di diagnosi, non solo tradizionali in termini di antibiogramma, ma anche di microbiologia rapida che permettono di avere informazioni anticipate sulla tipologia di infezioni, in particolare sulla tipologia di meccanismo di resistenza. E quindi di iniziare la terapia in maniera precoce, ma appropriata, aumentando naturalmente l'opportunità di sopravvivenza di questi pazienti, soprattutto quando parliamo di infezioni ospedaliere".
"E poi c'è l'aspetto centrale che è quello della governance, è quello dell'accesso, per poter assicurare un impegno costante sempre maggiore da parte delle aziende nella ricerca e sviluppo di questi farmaci. Occorre che le aziende ricevano degli incentivi - suggerisce Pitrelli - o comunque un sostegno quando questi antibiotici finalmente riescono a arrivare alla pratica clinica". In termini pratici? "Significa per esempio - spiega - per quanto riguarda il processo di prezzo-rimborso, avere un approccio dedicato che tenga conto delle specificità di questi antibiotici. E poi degli incentivi veri e propri di natura finanziaria che, abbiamo visto in passato soprattutto su alcune aree terapeutiche che continuano ad essere oggi di nicchia, come può essere il fenomeno dell'antibiotico-resistenza, hanno funzionato nel rendere sempre costante lo sforzo dell'industria nella ricerca".

TAG: ANTIBIOTICI, SANITà GOVERNO

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