elezioni
31 Agosto 2022 La sanità deve rimanere al centro dell'agenda politica. È questo l’appello che arriva da più parti tra i rappresentanti del mondo sanitario, in vista delle elezioni del 25 settembre
La sanità deve rimanere al centro dell'agenda politica. È questo l’appello che arriva da più parti tra i rappresentanti del mondo sanitario, in vista delle elezioni del 25 settembre. «Non vorrei che la nuova emergenza energetica faccia dimenticare i problemi irrisolti del nostro sistema sanitario, evidenziati durante la fase acuta della pandemia». Lo dichiara Filippo Anelli, presidente della Fnomceo e dell'Ordine dei medici di Bari, a meno di un mese dalle elezioni politiche, ribadendo l'appello in 10 punti lanciato a luglio scorso a tutti i partiti, affinché inseriscano il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale tra le priorità del programma elettorale. Anche la Fnopi richiede l’attenzione della politica. Incremento della base contrattuale e riconoscimento economico dell’esclusività delle professioni infermieristiche; riconoscimento delle competenze specialistiche; evoluzione del percorso formativo universitario. Sono queste le tre questioni prioritarie che la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche chiede al prossimo Parlamento di affrontare allo scopo di valorizzare la professione infermieristica e riconoscerne le competenze.
Per Anelli, «serve un intervento specifico sui professionisti sanitari con la previsioni di un fondo speciale oltre il Pnrr soprattutto per migliorare le condizioni di lavoro e dare una concreta risposta», continua. Il presidente dell'Ordine sollecita, quindi, «la stipula di un accordo ponte con le associazioni di specializzandi». Un altro fronte caldo è quello dei pronto soccorso e 118, secondo Anelli: «Oltre che uno sforzo per migliorare le condizioni di lavoro, serve un’indennità specifica per i medici che lavorano nel pronto soccorso - dichiara il presidente della Fnomceo - per rendere attrattivo quel tipo di attività, altrimenti non riusciremo nemmeno in futuro a risolvere le drammatiche carenze di personale».
La Fnopi ha inviato a tutte le forze politiche le proprie richieste. Tra le questioni da affrontare anche l'apertura alla possibilità, per gli infermieri, di prescrivere alcune classi di farmaci e ausili/presidi. L'obiettivo è ridare vigore alla professione e renderla anche più attrattiva per i giovani. Perché «se i posti messi a bando negli Atenei spesso non sono saturati» e «il numero di infermieri richiesti sul territorio non risponde ai numeri di cui l'Italia dispone anche rispetto ai rapporti previsti dalle analisi internazionali» le cause, evidenzia la Federazione in una nota, «sono da ricercare anche nel mancato riconoscimento valoriale ed economico della professione e nell'assenza di prospettive di carriera». Per la Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche «la politica deve porsi obiettivi precisi: senza infermieri non c’è salute, l'Italia deve dimostrare di essere una nazione che investe sull'infermieristica, i cittadini non possono più aspettare». Nel dettaglio, sul fronte economico la Fnopi sollecita la valorizzazione della «indennità di specificità infermieristica, da incrementare di almeno il 30%». Poi il riconoscimento dell'esclusività per gli infermieri che lavorano in ambito clinico e con ruolo di dirigenza manageriale nei servizi organizzativi nelle strutture pubbliche e private convenzionate, «superando i vincoli dell'attuale legge sul Pubblico impiego» o «consentendo l'esercizio della libera professione extramoenia». Per il riconoscimento delle competenze specialistiche si chiede l'inserimento nei Lea della «branca specialistica assistenziale», con «l'istituzione delle competenze specialistiche che già oggi esistono di fatto, ma non sono ufficialmente riconosciute agli infermieri».
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