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Oncologia

18 Febbraio 2025

Tumore seno, nuova frontiera in chirurgia conservativa. Al via progetto Spectra-Breast

Ha ufficialmente preso il via il progetto di ricerca Spectra-Breast, che mira a migliorare la chirurgia conservativa della mammella per il trattamento del tumore al seno che colpisce nel corso della vita una donna su otto


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Ha ufficialmente preso il via il progetto di ricerca Spectra-Breast, che mira a migliorare la chirurgia conservativa della mammella per il trattamento del tumore al seno che colpisce nel corso della vita una donna su otto. Finanziato dallo European Innovation Council nell'ambito del programma Pathfinder Open 2024 per un importo di 3 milioni di euro, il progetto, della durata di 4 anni, vede il coinvolgimento di un consorzio di 6 istituzioni di eccellenza con l'obiettivo di sviluppare uno strumento in grado di fornire ai chirurghi informazioni in tempo reale sulla presenza di cellule tumorali residue in fase di resezione, riducendo così il rischio di recidiva e la necessità di re-interventi. Fine ultimo di Spectra-Breast: rendere la chirurgia del tumore al seno più efficace, sicura e meno invasiva. Capofila del progetto è l'Irccs Maugeri di Pavia, in collaborazione con Nireos e Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di fotonica e nanotecnologie (Cnr-Ifn), esperti in imaging iperspettrale e spettroscopia; Politecnico di Milano, che fornisce competenze ingegneristiche in ottica e robotica; RiverD, azienda specializzata nell'uso della spettroscopia Raman in medicina, e Universidad politécnica de Madrid (Upm), impegnata nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale.

Il progetto Spectra-Breast - riporta una nota - combina l'impiego di Imaging iperspettrale e spettroscopia Raman per analizzare la composizione del tessuto, e robotica e intelligenza artificiale per fornire ai chirurghi un riscontro immediato durante l'intervento. L'utilizzo della combinazione di queste ottiche servirà a distinguere le cellule tumorali da quelle non tumorali: la camera iperspettrale esegue una prima ricognizione e segnala le parti sospette che vengono poi analizzate in modo più approfondito dallo spettroscopio Raman; l'Ai analizza i dati raccolti e restituisce al chirurgo indicazioni precise sui margini di escissione. Il progetto si articola in tre fasi: una prima di 'sviluppo' della tecnologia della durata di 18 mesi; una seconda di 'addestramento' degli algoritmi di intelligenza artificiale per il riconoscimento delle cellule tumorali, e una terza di 'validazione clinica', condotta da Ics Maugeri su un campione di circa 100 pazienti.

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