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28 Giugno 2024Un servizio sanitario che riconosca e renda prioritario il legame tra innovazione terapeutica e sostenibilità ambientale. È da questo presupposto che è stato dato vita al progetto “Care 2Cure. Innovazione terapeutica e sostenibilità ambientale”
Un servizio sanitario che riconosca e renda prioritario il legame tra innovazione terapeutica e sostenibilità ambientale. È da questo presupposto che è stato dato vita al progetto “Care 2Cure. Innovazione terapeutica e sostenibilità ambientale” realizzato da Edra con il supporto non condizionante di Novo Nordisk, presentato a Roma, presso il Centro Studi Americani. L'approccio alle cure ha un ruolo strategico nel contribuire a ridurre l'impatto ambientale, anche attraverso soluzioni e tecnologie sanitarie sostenibili, che non curino soltanto la patologia cronica ma che preservino un ambiente di vita sano, a favore di una migliore qualità di vita dei pazienti, sia in ottica di cura che di prevenzione. “Coniugare innovazione e impatto ambientale vuol dire valutare le innovazioni e premiare quelle che, oltre a garantire un vantaggio in termini di efficacia, costi diretti ed indiretti, riescono anche a migliorare tale impatto. Questa è la strada che il dipartimento One Health sta cercando di percorrere”, ha dichiarato Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale, Ministero della Salute, in apertura dei lavori.
Innovazioni terapeutiche sviluppate e prodotte per essere sostenibili per l'ambiente presentano vantaggi non solo per la salute, ma anche per il Sistema Sanitario Nazionale, contribuendo alla riduzione dell'insorgenza di malattie croniche e, quindi, a una riduzione dei costi per il SSN nel lungo periodo. “La sostenibilità ambientale nell’innovazione può essere valutata attraverso diversi approcci e criteri. Tra questi, l’analisi del Ciclo di Vita (LCA), che valuta l’impatto ambientale di un prodotto o servizio dalla sua produzione allo smaltimento, e l’eco-efficienza, che mira – ha spiegato Luca Pani, Professore farmacologia clinica - Unimore e Psichiatria clinica - Universita di Miami - a creare più valore con meno impatti ambientali. Hanno un ruolo fondamentale anche le certificazioni ambientali, aiutando a garantire che le innovazioni rispettino criteri ambientali rigorosi, l’utilizzo di materiali sostenibili per la produzione di beni e l’implementazione di strategie di mitigazione del cambiamento climatico. In ultima istanza, si segnala anche la responsabilità Sociale delle Imprese (CSR), che include l’impegno per condizioni di lavoro sicure e giuste, il coinvolgimento delle comunità locali e il rispetto dei diritti umani”.
Pierluigi Russo, Direttore tecnico scientifico di Aifa, afferma l’importanza dell’One health, sottolineando che “Il concetto di One health si sta affermando in maniera crescente. Anche il settore industriale, nel quale rientra quello farmaceutico, non può che trarre vantaggi dall’adozione di pratiche sostenibili nel ciclo di vita di un prodotto. Le discussioni oggi in essere a livello europeo sull’evoluzione e l’implementazione delle metodiche di Health Technology Assessment dovranno tener conto anche della dimensione ambientale delle innovazioni tecnologiche al fine di consentire un’adeguata e più completa valutazione. Auspico infine che si consideri un approccio sostenibile anche per quei prodotti che hanno una gestione al di fuori della farmacia ospedaliera e che potrebbero, ad esempio, esser soggetti a dispersione nell’ambiente nella loro fase di smaltimento”. Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro - Senior Vice President, European Association for the Study of Diabetes (EASD), ha evidenziato: “Per noi clinici è fondamentale una maggiore sensibilizzazione rispetto a questo problema. Generalmente, siamo molto attenti all’efficacia terapeutica di un farmaco, ma accanto a questo dovremmo anche pensare alla semplicità di somministrazione e di utilizzo, nonché all’impatto ambientale del farmaco e del dispositivo con cui viene somministrato. Questo non ha solo una ricaduta dal punto di vista ambientale e finanziario, ma anche sulla stessa salute del paziente, contribuendo a inquinare di più e ad aumentare le temperature, con la generazione di maggiore anidride carbonica”.
Massimo Riccaboni, Professore di economia, IMT Scuola Alti Studi, Lucca, indica le priorità che si dovrebbero attribuire alla sostenibilità ambientale di una nuova tecnologia sanitaria, evidenziando che: “Dobbiamo dotarci di modelli di valutazione della sostenibilità delle cure a 360 gradi che integrino le tradizionali valutazioni di HTA con le stime di impatto ambientale”. Per Angelo Avogaro, Presidente Società italiana di Diabetologia, (SID): “Il personale del sistema sanitario nazionale deve essere consapevole non solo del contesto ambientale in cui i pazienti vivono ma anche come ospedali, trasporti, devices possano a loro volta impattare negativamente sull'ambiente. È necessaria una maggior consapevolezza di come le nostre azioni quotidiane e il mondo del lavoro in cui operiamo impattino sulla salute stessa del cittadino”.
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