Farmaci
15 Aprile 2024Un nuovo studio condotto da un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini ha investigato il ruolo degli eosinofili infiammatori nella severità clinica dell'asma grave eosinofilico, rilevando che il trattamento con l'anticorpo monoclonale mepolizumab ripristina il bilanciamento fisiologico fra i sottofenotipi di eosinofili
Un nuovo studio condotto da un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze ha investigato il ruolo degli eosinofili infiammatori nella severità clinica dell'asma grave eosinofilico, rilevando che il trattamento con l'anticorpo monoclonale mepolizumab ripristina il bilanciamento fisiologico fra i sottofenotipi di eosinofili, riportando i livelli di eosinofili 'buoni' e 'cattivi' a quelli osservati nei soggetti sani e spiegando così come il farmaco possa consentire di controllare una patologia così severa ed impattante.
Lo studio pubblicato dalla rivista 'Allergy' - presentato ieri a Milano - fornisce nuove evidenze circa un ambito di ricerca che aveva permesso già nel 2022 di pubblicare un articolo estremamente innovativo. Era stata infatti dimostrata la presenza di due tipologie di eosinofili con funzioni differenti, ossia omeostatica o infiammatoria. Nel recente articolo su Allergy - riporta una nota - gli autori hanno confermato e approfondito questi risultati in una popolazione asmatica totale di 74 pazienti, di cui circa l'85% presentava anche rinosinusite cronica con poliposi nasale, dimostrando che la quantità di eosinofili infiammatori è collegata con la gravità della malattia e suggerendone un ruolo causale nelle patologie eosinofilo mediate. Infine, lo studio dimostra come mepolizumab sia in grado non solo di contrastare questi eosinofili infiammatori, ma possa anche ristabilire un equilibrio con gli eosinofili non infiammatori simile a quello di persone sane.
Gli eosinofili - ricorda la nota - sono dei globuli bianchi che possono essere più elevati nel sangue quando c'è un'infiammazione in corso poiché concorrono alla risposta immunitaria contro allergeni ed infezioni parassitarie. Alcuni fattori, tra cui ad esempio i farmaci corticosteroidi di cui spesso fanno uso i pazienti con asma eosinofilico severo, possono alterare o mascherare la quantità di eosinofili nel sangue. Per questo è molto importante una corretta diagnosi per valutare la presenza di infiammazione eosinofila, così da stabilire il corretto percorso terapeutico. Mepolizumab è un anticorpo monoclonale che agisce sull'IL-5, la molecola principalmente responsabile per la crescita e la differenziazione, il reclutamento, l’attivazione e la sopravvivenza degli eosinofili. Mepolizumab blocca il legame di IL-5 alla superficie delle cellule degli eosinofili, e di conseguenza inibisce l'azione dell'IL-5 e riduce la produzione e la sopravvivenza degli eosinofili. Attualmente è indicato per il trattamento dell'asma eosinofilico severo, della rinosinusite cronica con poliposi nasale, della granulomatosi eosinofilica con poliangite (Egpa) e della sindrome ipereosinofila (Hes).
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