sanità
18 Marzo 2024Approda a Firenze il “Viaggio del plasma”. La mostra itinerante, partita da Siena nel febbraio scorso, fa la sua ultima tappa nell’Ospedale Santa Maria Nuova. Un percorso a pannelli in cui immagini e parole si fondono per accrescere la conoscenza del valore del plasma
Approda a Firenze il “Viaggio del plasma”. La mostra itinerante, partita da Siena nel febbraio scorso, fa la sua ultima tappa nell’Ospedale Santa Maria Nuova. Un percorso a pannelli in cui immagini e parole si fondono per accrescere la conoscenza del valore del plasma, del processo produttivo dei farmaci plasmaderivati quali salvavita.
L’esposizione, nata per incentivare la donazione, fa parte di un più ampio progetto di informazione rivolto alle comunità delle Regioni del Consorzio Pla.Net (Plasma Network – accordo Interregionale per la plasmaderivazione) che riunisce Toscana, Campania, Lazio, Marche, Molise e Ispettorato Generale della Sanità Militare.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana e dall'Università di Siena, aperta gratuitamente fino al 17 marzo 2024, è il risultato di un lavoro di squadra che ha coinvolto associazioni come ANPAS, AVIS, CRI, FRATRES, AIP - Associazione Immunodeficienze Primitive, il Centro Regionale Sangue e ha avuto il sostegno di Takeda, azienda farmaceutica leader nella produzione di plasmaderivati.
Alla giornata di chiusura di questa prima edizione della mostra hanno partecipato la Presidente del Consorzio Pla.net e del CRS Toscana, Simona Carli che ha evidenziato come: “L’iniziativa si sia dimostrata molto interessante perché la promozione della donazione di plasma riveste un ruolo cruciale per affrontare la crescente necessità di farmaci plasmaderivati. Sensibilizzare i giovani è un elemento fondamentale considerato il declino demografico che il nostro Paese attraversa. Bisogna intensificare gli sforzi di sensibilizzazione e coinvolgere un numero sempre maggiore di donatori per garantire un’adeguata fornitura nazionale. Come Direttrice del Centro Regionale Sangue della Toscana, regione capofila dell'accordo Planet, esprimo grande soddisfazione per questa lodevole iniziativa e ringrazio Takeda per aver dato il via a questa importante azione, che contribuirà significativamente a sostenere e potenziare la donazione di plasma”.
Per Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana, “Donare plasma è un gesto semplice per aiutare gli altri e si può fare con un sorriso sulle labbra. Il compito di noi associazioni del dono è quello di promuovere questa peculiare forma di donazione, farla conoscere, raccontarne le grandi potenzialità e le caratteristiche di una donazione moderna e a misura di donatore”.
Alessandro Segato, Presidente di AIP: “Il viaggio del plasma è un simbolo tangibile della connessione umana e della solidarietà che attraversa le barriere di tempo, spazio e differenze individuali. Rappresenta la capacità dell’umanità di unirsi per sostenere e prendersi cura gli uni degli altri, dimostrando che anche un piccolo gesto di gentilezza e generosità può avere un impatto enorme sulle vite di molte persone”.
Franco Vocioni è intervenuto in rappresentanza della Azienda Usl Toscana centro “Il mondo della donazione di plasma non lavora sull’emergenza, anche se lo aiuta. Spesso abbiamo delle difficoltà da affrontare, ma c’è sempre la grande volontà di mettere insieme tante forze per riuscire a portare a buon fine il nostro lavoro, che è finalizzato alla cura”.
Francesca Micheli, Vicepresidente di Takeda Manufacturing Italia, ha rilevato che: “Nonostante vengano messi in campo molti investimenti, la materia prima rimane sempre la donazione. Come azienda abbiamo una responsabilità enorme: trasformare il plasma donato in farmaco salvavita per la cura di pazienti con patologie rare e gravi. Questa fantastica mostra rende omaggio ai circa 900 dipendenti italiani che operano negli stabilimenti di Rieti e Pisa e che ogni giorno dedicano tempo, competenze e passione a questo scopo”. Dalla quale parte un processo che vede implicate 4 fasi per arrivare al prodotto finale che cura. Dal frazionamento alla purificazione, dal riempimento asettico delle bottigliette al packaging. Occorrono oltre 7 mesi per produrre un farmaco plasmaderivato e si lavora H24 sette giorni su sette nei nostri stabilimenti: in quello di Pisa dedicato esclusivamente al trattamento di albumina umana e in quello di Rieti dove il plasma donato subisce il processo di frazionamento da cui si ricavano prodotti intermedi quali albumina, immunoglobuline e fattori della coagulazione fondamentali per il trattamento di diverse gravi e rare patologie. La partnership pubblica con il Consorzio interregionale Pla.Net, ci rende particolarmente orgogliosi perché i nostri stabilimenti italiani sono fortemente coinvolti nel trasformare in farmaci salvavita tutto il plasma donato nelle strutture trasfusionali delle regioni che afferiscono al Consorzio. L’obiettivo da raggiungere è senza dubbio ambizioso: rendere l’Italia autosufficiente dal punto di vista della disponibilità di farmaci emoderivati”.
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