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Ortopedia

01 Ottobre 2025

Disturbi muscoloscheletrici, la prevenzione può generare risparmi per oltre 2 miliardi di dollari l’anno

Lo evidenziano i dati della fase 3 del Global Health Inclusivity Index, realizzato da Economist Impact con il supporto di Haleon, diffusi in occasione dell’Healthy Aging Month


sindrome dolore coscia

I disturbi muscoloscheletrici (DMS) – lombalgia, cervicalgia, traumi e sovraccarichi – rappresentano una delle principali cause di disabilità al mondo e costano ogni anno all’Italia oltre 2,65 miliardi di dollari tra spese sanitarie e perdita di produttività. Lo evidenziano i dati della fase 3 del Global Health Inclusivity Index, realizzato da Economist Impact con il supporto di Haleon, diffusi in occasione dell’Healthy Aging Month.

Secondo l’analisi, investire in prevenzione permetterebbe di liberare risorse significative: più di 2 miliardi di dollari l’anno in Italia e oltre 50 miliardi a livello globale, tra risparmi sanitari diretti e recupero della produttività.

Le donne risultano particolarmente colpite: l’artrite reumatoide incide su di loro il 175% in più rispetto agli uomini, mentre il mal di schiena è superiore del 50%. In Italia i DMS rappresentano la voce di spesa sanitaria più alta tra le patologie femminili, pari a 23,4 miliardi di dollari l’anno. L’indice stima che una maggiore adesione ai programmi di prevenzione nelle donne potrebbe generare risparmi fino a 51 miliardi di dollari a livello globale.

Gli older adults (over 50) mostrano un aumento di prevalenza di lombalgia, artrosi del ginocchio e artrite reumatoide, con un costo annuo di 121 miliardi di dollari, a cui si aggiungono 141 miliardi per le fratture da osteoporosi. Nei soggetti over 65 i rischi sono ancora più elevati, con ricadute dirette sulla qualità della vita e sulla spesa sanitaria.

“La gestione precoce riduce il peso della disabilità e produce un impatto economico sostenibile – sottolinea Fabrizio Gervasoni, direttore SC Distretto Municipio 2 Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano –. Servono diagnosi tempestive, accesso alle cure, programmi di esercizio e percorsi riabilitativi”.

Un ruolo centrale spetta anche alla farmacia di comunità, primo presidio di prossimità. “Il farmacista intercetta precocemente i bisogni, educa alla prevenzione e promuove l’uso responsabile dei prodotti per il self-care” aggiunge Paolo Levantino, segretario nazionale Fenagifar.

“La prevenzione e il self-care non sono più accessori ma strategie fondamentali per vivere meglio e più a lungo – conclude Davide Fanelli, general manager Southern Europe e Italia di Haleon –. La longevità può diventare una fase di vita ricca di autonomia e qualità se le persone hanno accesso a informazioni chiare e soluzioni concrete”.

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