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Spesa sanitaria

18 Novembre 2024

Spesa sanitaria, Ocse: in Italia ancora sotto la media Ue. Il report

In Italia sia la spesa sanitaria pro capite che la spesa sanitaria in rapporto al Pil rimangono inferiori alle medie Ue nel 2022. È quanto emerge dal rapporto “Health at a Glance: Europe 2024” dell'Ocse


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In Italia sia la spesa sanitaria pro capite che la spesa sanitaria in rapporto al Pil rimangono inferiori alle medie Ue nel 2022. È quanto emerge dal rapporto “Health at a Glance: Europe 2024” dell'Ocse. Nel dettaglio la spesa sanitaria pro-capite è stata pari a 2.947 euro nel 2022, circa un sesto al di sotto della media Ue di 3.533 euro. Stesso discorso per la spesa sanitaria in rapporto al Pil: anche nel 2022 si è posizionata sotto la media Ue, con una quota pari al 9%, rispetto al 10,4%. Le stime preliminari per il 2023 indicano che la spesa sanitaria totale pro capite nel nostro Paese è diminuita su base annua di quasi il 4% in termini reali, riflettendo un calo del 4,5% della spesa pubblica e del 2,6% della spesa diretta. 

La composizione della spesa sanitaria per fonte di finanziamento rivela che la spesa sanitaria pubblica rappresenta complessivamente i 3 quarti della spesa totale in Italia, una quota inferiore alla media Ue dell'81%. Al contrario, la spesa diretta (out-of-pocket) rappresenta il 23% della spesa totale, una percentuale maggiore rispetto alla media Ue del 15%. Tra il 2019 e il 2021, l'emergenza Covid ha fatto aumentare la spesa sanitaria pro capite del 9,3% in termini reali. Tuttavia, nel 2022 si è assistito a una normalizzazione dei livelli di spesa con un calo del 3,5%, accompagnato da un'analoga diminuzione della spesa diretta.

Entrando nel dettaglio delle voci su cui si investe, l'Italia si distingue per un'allocazione di bilancio leggermente superiore alla media per i servizi di assistenza ambulatoriale (33% contro 29%). Il Paese, però, destina una quota relativamente bassa all'assistenza a lungo termine, pari a poco meno del 10% della spesa sanitaria totale nel 2022, al di sotto della media Ue del 15%. "Questa allocazione relativamente ridotta riflette in gran parte la storica dipendenza dell'Italia dall'assistenza informale, pur avendo una delle popolazioni più anziane d'Europa", concludono gli autori del rapporto.

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