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Prevenzione

04 Novembre 2024

Screening, un italiano su tre rinuncia a prevenzione. Ecco perché

Il 20% degli italiani non riceve alcun invito a fare screening. E dei cittadini che vengono coinvolti, 1 su 3 ha difficoltà a partecipare ai controlli e 1 su 5 rinuncia alla prevenzione a causa di orari incompatibili, liste d'attesa e difficoltà logistiche del nostro Servizio sanitario nazionale


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Il 20% degli italiani non riceve alcun invito a fare screening. E dei cittadini che vengono coinvolti, 1 su 3 ha difficoltà a partecipare ai controlli e 1 su 5 rinuncia alla prevenzione a causa di orari incompatibili, liste d'attesa e difficoltà logistiche del nostro Servizio sanitario nazionale. Sono solo 6 su 10 quelli che vengono messi in condizione di portare a termine i controlli di prevenzione. È quanto emerge dai dati del Barometro del Patient Engagement, la prima indagine nazionale sulla percezione del coinvolgimento attivo degli italiani nel proprio percorso di cura, realizzata da Helaglobe e presentata alla Asl Roma 1 con le analisi del comitato scientifico. 

 "Il quadro che viene delineato dai tanti dati che abbiamo raccolto con i questionari sottoposti ad un campione di circa 3mila cittadini in tutte le regioni è quello di una sanità costantemente sollecitata, ma che si preoccupa poco di coinvolgere i cittadini, di ascoltare le loro esigenze e di prendere in considerazione le loro proposte di miglioramento. Prescrive visite ed esami, suggerisce screening, ma poi in molti casi abbandona il paziente a se stesso senza metterlo in condizione di seguire quelle indicazioni", spiega Davide Cafiero, managing director di Helaglobe.

Nella ricerca spicca l'87% dei cittadini che afferma di non essere mai stato coinvolto in indagini sulla qualità del servizio di ospedali o di strutture sanitarie, o in gruppi di lavoro specifici per progettare e migliorare tali servizi. Questo a fronte di un 35% che ha trovato difficile o molto difficile prenotare esami o visite. E anche a livello di singoli professionisti sanitari si rispecchia questa mancanza di partecipazione, con il 22% dei pazienti che dichiara di non venire mai coinvolto dal proprio medico nelle decisioni sulla propria salute e un 40% che viene coinvolto saltuariamente, nonostante da parte di quasi tutti i cittadini ci sia il desiderio di partecipare ed essere ingaggiato nelle scelte pur rispettando le scelte effettuate dai camici bianchi.

"Ascoltare, per chi deve elaborare strategie di governo dell'offerta sanitaria, significa avere un canale sempre aperto con i cittadini e coinvolgere nei tavoli tecnici i rappresentanti delle associazioni di pazienti. Informare, nel Terzo Millennio, vuol dire utilizzare anche web, social e tutti gli strumenti che l'evoluzione del digitale mette a nostra disposizione", sottolinea Vito Montanaro, consigliere d'amministrazione dell'Aifa e direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia.

Sono "tre - propone Alessandra Ferretti, referente comunicazione istituzionale Direzione generale Cura della persona, Salute e Welfare Regione Emilia Romagna - le azioni per coinvolgere meglio i pazienti nella sanità: primo, un'azione di educazione sanitaria nei confronti del grande pubblico, che trasmetta in modo coinvolgente, attraverso la scuola e i canali dell'informazione, processi, dubbi, successi e fallimenti della scienza. Secondo, un potenziamento della preparazione sul Patient Engagement alla Facoltà di Medicina e chirurgia e Infermieristica e una formazione continua degli operatori sanitari. Terzo, l'assunzione di una prospettiva 'di complessità' da parte di tutti gli agenti coinvolti, i quali siano consapevoli che il valore aggiunto del sistema viene dall'interazione delle sue componenti ancora prima che dal contributo delle sue componenti prese singolarmente".

"Il digitale - riflette Paolo Petralia, direttore Generale Asl 4 Liguria - rappresenta certamente uno dei driver di trasformazione dell'intero ecosistema salute. Resta chiaro che questo strumento deve però coniugarsi con l'obiettivo di ingaggio dei cittadini a riorientare ogni aspetto gestionale-organizzativo verso la centralità della persona che poi è il vero motore di cambiamento dell'intero sistema salute. Il Patient Engagement è certamente la coordinata dentro la quale ritrovare consapevolezza e responsabilità del cittadino, inteso come 'cittadino - paziente', perché è evidente che il suo esserci significa esserci in maniera matura ed in maniera informata".

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