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09 Aprile 2025

Dazi, aziende Pharma a Ue: senza un cambio di rotta, investimenti verso gli Usa

Le principali associazioni dell’industria farmaceutica europea hanno lanciato un avvertimento diretto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: i dazi minacciano di accelerare un esodo di investimenti verso gli Stati Uniti


pharmaceutical production

Le principali associazioni dell’industria farmaceutica europea hanno lanciato un avvertimento diretto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: le misure tariffarie statunitensi minacciano di accelerare un esodo di investimenti verso gli Stati Uniti. Durante l’incontro tenutosi a Bruxelles nell’ambito del “Dialogo Strategico sul Settore Farmaceutico”, EFPIA – la Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche – ha chiesto un “rapido e radicale cambiamento politico” da parte dell’Ue per salvaguardare ricerca, sviluppo e produzione nel continente.

Secondo i dati presentati da EFPIA, il 10% dei piani di investimento delle aziende europee, pari a circa 16,5 miliardi di euro, sarebbe a rischio nei prossimi tre mesi. La percentuale sale fino all’85% per le spese in conto capitale e al 50% per la R&S nei piani d’investimento complessivi da 164,8 miliardi previsti tra il 2025 e il 2029.

“Gli Stati Uniti ora superano l’Europa in tutti i principali parametri di attrattività per gli investitori: disponibilità di capitale, tutela della proprietà intellettuale, velocità delle autorizzazioni, incentivi all’innovazione”, ha dichiarato EFPIA. “Oltre all’incertezza creata dalla minaccia dei dazi, oggi ci sono pochi incentivi a investire nell’Ue e molte ragioni per trasferirsi negli Usa”.

Le richieste dell’industria includono la creazione di un mercato europeo competitivo capace di valorizzare l’innovazione, il rafforzamento della proprietà intellettuale, un quadro normativo che favorisca la ricerca e politiche coerenti in ambito ambientale e chimico per garantire una catena di approvvigionamento resiliente.

Al tavolo con von der Leyen erano presenti anche le associazioni Medicines for Europe, EuropaBio, Eucope, oltre a rappresentanti di aziende come Novartis, Sanofi, Bayer, Novo Nordisk, Fresenius, Gedeon Richter, Ipsen e l’italiana Chiesi. I partecipanti hanno espresso “forte preoccupazione” per le ripercussioni dei dazi sulle catene globali di fornitura e sulla disponibilità dei medicinali, chiedendo alla Commissione di accelerare la risposta europea, anche in vista delle misure di ritorsione su acciaio e alluminio statunitensi già in fase di approvazione.

L’Esecutivo europeo ha confermato che una proposta su nuovi dazi reciproci potrebbe arrivare già la prossima settimana. Intanto l’industria farmaceutica sollecita l’Ue ad agire per evitare che l’Europa diventi, nelle parole di EFPIA, “un semplice consumatore di innovazione sviluppata altrove”.

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