Governo e Parlamento
17 Novembre 2023 «Egualia tiene alla salute del cittadino ma allo stesso tempo dobbiamo chiedere aiuto alla politica. Le risorse, secondo noi, si possono trovare per supportare il nostro comparto e garentirne la sostenibilità». Chiude così l’annuale Osservatorio Nomisma sui generici Enrique Hasermann
«Egualia tiene alla salute del cittadino ma allo stesso tempo dobbiamo chiedere aiuto alla politica. Le risorse, secondo noi, si possono trovare per supportare il nostro comparto e garentirne la sostenibilità». Chiude così l’annuale Osservatorio Nomisma sui generici Enrique Hasermann, presidente di Egualia. «Resta dunque urgente e prioritario trovare delle forme di bilanciamento per affrontare l’esplosione dei costi produttivi per i farmaci a più basso costo, che rischiano progressivamente di scomparire dal mercato».
Prima di lui il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato aveva ammesso, facendo l’esempio della metformina, che in effetti il prezzo al pubblico di alcuni farmaci generici è davvero irrisorio: «È un tema sui cui lavorare, anche se poi bisogna sempre considerare l’entità dell’aggravio economico sulle casse dello Stato che comporterebbe un aumento del rimborso alle aziende». Allo stesso tempo non è da trascurare il fattore culturale: «Bisogna educare le persone all’uso dei generici, in particolare nelle regioni meridionali, sulle quali grava la maggior quota di spesa out of pocket, che in totale supera il miliardo di euro. I cittadini devono comprendere che facendo uso di farmaci equivalenti risparmiano parecchio».
Nella tavola rotonda con i rappresentanti delle aziende e delle istituzioni emerge la volontà comune di affrontare le prossime sfide e la competizione globale con una filiera unita. Obiettivo condiviso da Fabio Torriglia, country manager di Viatris Italia, Umberto Comberiati, ad di Teva Italia, e Giorgio Oberrauch, ad di Doppel Farmaceutici. Aggiunge Maurizio Montemagno, dg per la Politica industriale, l’innovazione e le Pmi del Mimit, che lo stesso obiettivo del reshoring - riportare in casa la produzione di principi attivi e - deve essere, per dare davvero i suoi frutti, un obiettivo europeo, non nazionale.
Da parte sua Giovanna Scroccaro, presidente del Comitato prezzi e rimborso dell’Aifa, tiene a sottolineare che, a dispetto di alcuni luoghi comuni ormai consolidati, «non è vero che i tempi di approvazione dell’Agenzia siano più lenti che in altri Paesi europei. Non solo, ma in Italia la percentuale di farmaci approvati Ema che poi accedono alla rimborsabilità è più alta rispetto a tanti altri Paesi europei». Infine, una nota non da poco sull’abolizione del payback, richiesto a più riprese dall’industria: «Eliminarlo sarà difficile, tra l’altro non siamo i soli ad averlo, esiste anche in Francia. Altro luogo comune da sconfessare, quello dell’eccezionalità del payback. Semmai si potrà operare sui tetti spesa, in moda renderlo più contenuto».
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