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21 Febbraio 2023

Cancellare il payback per il futuro del Ssn. L’appello di Confindustria Dispositivi Medici

"Cancellare il payback", che impone alle aziende fornitrici di dispositivi medici di adempiere all'obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa, "e trovare insieme altre soluzioni per il sostegno del Servizio sanitario nazionale". Altrimenti è rischio fallimento Questo l'appello che arriva dal convegno "Dispositivi medici. Ricerca, innovazione e governance per il futuro del SSN


Cancellare il payback per il futuro del Ssn. L’appello di Confindustria Dispositivi Medici

"Cancellare il payback", che impone alle aziende fornitrici di dispositivi medici di adempiere all'obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa, "e trovare insieme altre soluzioni per il sostegno del Servizio sanitario nazionale". Altrimenti è il rischio del fallimento non solo di tantissime imprese italiane ma anche di una mancanza di forniture negli ospedali. Questo l'appello che arriva dal convegno "Dispositivi medici. Ricerca, innovazione e governance per il futuro del SSN. Il caso del payback", organizzato da Gutenberg a Roma.

Dalle protesi acustiche a quelle mammarie, sono 4.449 imprese che producono dispositivi medici in Italia, hanno un fatturato di 11,6 miliardi annui e occupano quasi 119.000 addetti. "Il payback - ha dichiarato il presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Massimiliano Boggetti - non è un problema solo di queste imprese". Perché molte di queste sono "a un passo dal fallimento e da questo deriveranno migliaia di licenziamenti, un ulteriore taglio agli investimenti in ricerca e sviluppo". Tutto ciò, prosegue, "ricadrà sui cittadini che non avranno più cure adeguate, quindi si allargherà la forbice della diseguaglianza, perché chi potrà permetterselo pagherà le cure migliori, mentre gli altri si dovranno accontentare".

A chiedere di eliminare il tetto sono anche molti dei politici intervenuti. "Il payback va cancellato, ma in questo momento dobbiamo fare i conti con la Ragioneria dello Stato", ha detto Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità del Senato. "La prima cosa da fare - ha aggiunto il senatore di FdI - era bloccare l'esecutività della compensazione e l'abbiamo fatto, spostandola al 30 aprile. Ma non ce la faremo a trovare una soluzione in così poco tempo, a mio avviso. La soluzione al problema non è solo rimetter mano all'entità dei tetti alla spesa previsti, ma anche rivedere l'intero sistema dei tetti, che è di per sé perverso, come abbiamo visto anche per quanto riguarda il personale sanitario. I tavoli previsti al Mef e Ministero della Salute serviranno a questo".

E a confermare la linea del Governo anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci che nel suo intervento sottolinea come la questione vada "affrontata con azioni che tengano conto della situazione attuale al fine di individuare soluzioni condivise". "Sono certo - ha scritto Schillaci riferendosi alla condivisione delle soluzioni - che, se tutti ci poniamo in quest'ottica, riusciremo a traghettare il sistema dei dispositivi medici verso un modello di governance che porrà l'Italia, le sue istituzioni e le sue imprese ai primi posti nel mondo".

TAG: SANITà GOVERNO

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