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16 Dicembre 2025

Manovra, 7.300 assunzioni nel SSN e più risorse per stipendi, farmaci e prevenzione. Ecco le novità

Dal piano per nuovi medici e infermieri all’aumento del Fondo sanitario: tutte le novità per la sanità al rush finale della Legge di Bilancio


medico di base cartella stipendio

Settemilatrecento nuove assunzioni nel Servizio sanitario nazionale, un incremento del Fondo sanitario fino a 142,9 miliardi di euro e interventi mirati su retribuzioni, farmaceutica, prevenzione e liste d’attesa. Sono i principali pilastri della Manovra 2026 per la sanità, su cui Governo e maggioranza stanno lavorando negli ultimi giorni prima dell’esame degli emendamenti in Commissione Bilancio. Il piano più atteso riguarda il personale: la Legge di Bilancio prevede l’assunzione di 1.000 medici e 6.300 infermieri, con uno stanziamento dedicato di 450 milioni di euro, per contrastare le carenze nei reparti e contribuire alla riduzione delle liste d’attesa. Un intervento che si affianca all’aumento complessivo delle risorse per il SSN. Per il 2026 il finanziamento del Fondo sanitario nazionale cresce di 2,4 miliardi rispetto a quanto già programmato, portando il totale a 142,9 miliardi di euro, oltre 6,3 miliardi in più rispetto al 2025.

Sul fronte delle retribuzioni, la Manovra interviene su più indennità. L’indennità di specificità viene incrementata per un totale di 280 milioni di euro annui a partire dal 2026: 85 milioni per i medici, con un aumento medio annuo lordo di circa 3.000 euro, e 195 milioni per gli infermieri, pari a circa 1.630 euro lordi annui, tenendo conto anche degli aumenti già previsti dalla precedente legge di Bilancio. Per i dirigenti sanitari non medici sono stanziati 8 milioni, con un incremento stimato di circa 490 euro lordi annui. Cresce inoltre l’indennità di tutela del malato e promozione della salute, che nel 2026 aumenta complessivamente di 58 milioni, traducendosi in circa 1.570 euro lordi annui in più. Proprio su queste misure è in corso il confronto con i sindacati dei medici dirigenti, che chiedono garanzie sull’approvazione degli emendamenti per evitare il rischio di nuove fughe dal SSN. Capitolo farmaceutica: nel solco della revisione della governance della spesa, la Manovra prevede una rimodulazione dei tetti, con un aumento dello 0,20% per gli acquisti diretti e dello 0,05% per la spesa convenzionata, per un totale di 350 milioni di euro, destinati ad assorbire l’impatto dei nuovi farmaci e dei passaggi dal fondo degli innovativi. È prevista anche la stabilizzazione della farmacia dei servizi, dopo la sperimentazione 2018-2025, con 66 milioni di euro, e un intervento sul payback, con l’eliminazione della quota dell’1,83%.

Per i dispositivi medici è previsto un incremento del tetto di spesa di 280 milioni di euro, con l’obiettivo di adeguare i vincoli ai consumi reali del SSN e ridurre il contenzioso. In questo ambito è stato depositato un emendamento che allunga da 30 giorni a sei mesi i termini per i versamenti delle aziende fornitrici alle Regioni. La Manovra interviene anche su assistenza e prevenzione. Sono stanziati 90 milioni di euro per il rafforzamento della salute mentale e delle cure palliative. Cento milioni sono destinati all’avvio dell’adeguamento delle tariffe ambulatoriali, che si aggiungono al miliardo già previsto dal 2026 per la revisione delle tariffe di ricovero e riabilitazione. Cresce inoltre il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni da privati accreditati, con 246 milioni di euro, per valorizzarne il contributo all’abbattimento delle liste d’attesa. Forte l’investimento sulla prevenzione, a cui sono riservate risorse aggiuntive per 530 milioni di euro: l’obiettivo è potenziare programmi di screening – mammella, colon-retto e polmone – e sostenere la campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale. Completano il quadro gli interventi a favore degli Istituti zooprofilattici e l’adeguamento dei finanziamenti per gli obiettivi del piano sanitario.

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