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14 Gennaio 2025

Nuovo tariffario, 50 mila firma per petizione Uap anti revisione

Sta per raggiungere 50mila firme la petizione lanciata dall'Uap contro l'indiscriminata revisione delle tariffe" previste con il nuovo nomenclatore al centro anche di un ricorso al Tar del Lazio. Per l'Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, il nuovo tariffario è insostenibile


tariffario medico

Sta per raggiungere 50mila firme la petizione lanciata dall'Uap (Unione ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata) "contro l'indiscriminata revisione delle tariffe" previste con il nuovo nomenclatore al centro anche di un ricorso al Tar del Lazio che vedrà il 28 gennaio la camera di consiglio. Per l'Aisi, l'Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, "il nuovo tariffario è insostenibile". La quota di 50mila firme è "la dimostrazione del forte appoggio da parte di cittadini e operatori preoccupati per il futuro della sanità italiana", prosegue Aisi.

"La revisione al ribasso di queste tariffe è una decisione insensata e profondamente ingiusta. Metterà in ginocchio un settore che ogni giorno offre servizi di qualità a milioni di italiani", spiega Karin Saccomanno, presidente di Aisi. Anche il direttore generale Aisi e tesoriere Uap, Giovanni Onesti, ha espresso il suo allarme: "Molte realtà sanitarie, sia accreditate che private pure, rischiano il collasso economico. Chiediamo al Governo di fermarsi e correggere immediatamente questa deriva, prima che sia troppo tardi.''

"Il nuovo tariffario, che doveva essere un aggiornamento equo dopo 26 anni di immobilismo, ha invece ridotto drasticamente i rimborsi fino al 60% per numerose prestazioni. Questo scenario - secondo Aisi -compromette la sopravvivenza delle strutture sanitarie, mettendo a rischio la qualità delle cure e l'accesso dei pazienti. In un primo momento, il Tar del Lazio aveva disposto una sospensiva delle nuove tariffe, accogliendo le istanze delle associazioni di categoria. Tuttavia, questa sospensiva è stata successivamente revocata, lasciando in vigore il tariffario contestato". Il prossimo 28 gennaio, il Tar del Lazio si pronuncerà collegialmente sulla questione, decidendo se confermare o sospendere definitivamente l'attuale tariffario. “Questa sentenza rappresenterà un punto di svolta per il settore sanitario privato accreditato e puro. Questa data sarà decisiva per capire se possiamo continuare a offrire servizi ai cittadini senza compromettere la sostenibilità delle nostre strutture", ha ricordato Onesti.

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