Antibiotici
20 Novembre 2024Per contrastare l’uso improprio degli antibiotici, il Ministero della Salute e l’AIFA hanno lanciato la nuova campagna di sensibilizzazione per il 2024, con lo slogan: “No a cure antibiotiche fai da te”, sì invece alle prescrizioni mediche
Un farmaco salvavita che, se usato male, rischia di perdere la sua efficacia. L’Italia, insieme alla Grecia, detiene il primato europeo per la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, un fenomeno che ogni anno causa nel Vecchio Continente 35mila decessi, un terzo dei quali nel nostro Paese. Per contrastare l’uso improprio degli antibiotici, il Ministero della Salute e l’AIFA hanno lanciato la nuova campagna di sensibilizzazione per il 2024, con lo slogan: “No a cure antibiotiche fai da te”, sì invece alle prescrizioni mediche.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la presentazione della campagna, al Ministero della Salute, ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare la popolazione e il personale medico e di creare incentivi per sostenere la ricerca e sviluppo di nuovi antibiotici.
“È di fondamentale importanza” ha detto ai microfoni di Sanità33 “rendere consapevoli tutti i cittadini sull’importanza di assumere gli antibiotici solo quando strettamente necessario e sempre sotto il controllo del medico. Questo fa sì che i batteri non diventino resistenti alle terapie tradizionali”.
I dati assumono contorni allarmanti in particolare in Italia: nel 2023 il consumo di antibiotici è aumentato del 6,4% rispetto all’anno precedente, tornando ai livelli pre-pandemia. Nei reparti ospedalieri, il 44,7% dei pazienti ha ricevuto terapie antibiotiche, contro una media europea del 33,7%. Inoltre, le infezioni nosocomiali interessano l’8,2% dei pazienti italiani, superando il 6,5% degli altri Paesi europei. Se i batteri diventano resistenti, persino infezioni oggi trattabili, come la polmonite, possono tornare a essere pericolose, ha sottolineato il ministro.
Inoltre, i livelli più elevati al Sud rappresentano un divario regionale che non si spiega dal punto di vista farmaco-epidemiologico, ha spiegato il presidente dell’AIFA, Robert Nisticò, durante la conferenza stampa. L’Italia ha l’obiettivo di ridurre del 18% il consumo di antibiotici entro il 2030, promuovendo l’utilizzo dei farmaci del gruppo Access, i meno critici secondo l’OMS, e limitando i Reserve, ha ricordato.
Sull’importanza di creare incentivi 'push' per stimolare l'interesse dell'industria a investire nella ricerca di nuovi antibiotici, Schillaci ha detto: “nella legge finanziaria sono stati stanziati fondi per stimolare la ricerca in questo importante campo. Abbiamo bisogno di nuovi antibiotici in grado di contrastare i batteri che, purtroppo, hanno già sviluppato resistenza”, ha concluso
Lo spot, diffuso su Rai, Mediaset, stampa e social, vede come testimonial Massimiliano Ossini. Il conduttore televisivo presta la voce e il volto per ribadire che assumere antibiotici senza il consiglio del medico favorisce lo sviluppo di batteri resistenti. “Gli antibiotici sono uno dei traguardi più importanti della medicina moderna, ma vanno usati solo quando necessario e sotto controllo medico”, recita lo spot.
Una delle novità presentate dall’AIFA è il lancio di un’app dedicata ai medici. Questo strumento fornirà indicazioni aggiornate e basate sulle linee guida dell’OMS per supportare scelte terapeutiche più appropriate, ha annunciato il presidente dell’Agenzia del Farmaco.
Sofia Gorgoni
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