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Cronicità

13 Novembre 2024

Gestione cronicità, sette proposte per rafforzare diagnosi e presa in carico

Solo in Italia sono 24 milioni le persone affette da una o più patologie croniche che pesano sul Servizio sanitario nazionale 65 miliardi di euro. Fra le azioni da intraprendere c’è l’aggiornamento del Piano nazionale


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A livello globale, le malattie croniche rappresentano la principale causa di morte e comprendono un ampio spettro di patologie, tra cui diabete, cardiopatie, ictus, malattie respiratorie croniche e tumori. Secondo i dati dell’Osservatorio Salutequità, in Italia, sono circa 24 milioni le persone affette da una o più patologie croniche. Il costo relativo a tali malattie grava sul Servizio sanitario nazionale 65 miliardi di euro, cifra destinata a crescere nei prossimi anni. Alle cronicità e ai modi per migliorare la diagnosi e la presa in carico dei pazienti, è stato dedicato un convegno, dal titolo “Viaggio nelle cronicità: percorso del paziente e strategie terapeutiche. Focus: Le malattie cardio-renali-metaboliche”, su iniziativa del Senatore Guido Quintino Liris, tenuto nella Sala Zuccari del Senato.

Interconnessioni creano un effetto moltiplicatore del rischio 

La condizione cardio-renale-metabolica (Crm), su cui si è concentrato l’evento, descrive la stretta correlazione e l’interconnessione tra malattia cardiaca, malattia renale e malattia metabolica. In Italia questa sindrome affligge quasi 11,6 milioni di persone diagnosticate, di cui 4,7 milioni presentano simultaneamente 2,5 fattori di rischio. Queste interconnessioni creano un effetto moltiplicatore del rischio e, di fatto, rappresentano una grande sfida per il Servizio sanitario nazionale (Ssn). Infatti, si avverte sempre di più l’importanza e l’urgenza di una presa in carico tempestiva dei pazienti affetti da patologie cardio-renali-metaboliche, che generano un impatto significativo, anche in termini di sostenibilità.

Diagnosi precoce per migliorare la gestione

Durante il convegno, Loreto Gesualdo, presidente della Federazione delle Società medico-scientifiche Italiane, ha ribadito l’importanza di effettuare una diagnosi precoce della malattia renale cronica attraverso i test, in particolare nelle popolazioni più a rischio ovvero quelle già affette da patologie come il diabete e l’ipertensione, per migliorare gli accessi all’assistenza sanitaria e la corretta adesione alle terapie. 



Sette proposte per affrontare le sfide più urgenti. L’evento è stato inserito inoltre nel progetto “viaggio nelle cronicità”, nato con l’obiettivo di accendere un faro e aumentare la conoscenza sulle malattie croniche attraverso momenti di confronto tra rappresentanti delle istituzioni, delle Società scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e dell'Industria. Da questo confronto, sono emerse criticità e spunti di miglioramento per la presa in carico dei pazienti che sono stati raccolti all’interno di in un pamphlet presentato durante l’evento.

Il pamphlet, realizzato da utopia con il contributo non condizionante di Boehringer-Ingelheim, è il frutto di un confronto multi-stakeholder dal quale sono emerse soluzioni concrete per affrontare le sfide di policy più urgenti. Le proposte sono indirizzate alle Istituzioni e mirano a rafforzare il modello di diagnosi e presa in carico del paziente cronico in modo uniforme su tutto il territorio nazionale:

  1. Promuovere programmi di screening per individuare precocemente malattie e complicanze che altrimenti verrebbero diagnosticate solo in fase avanzata, quando, anche a causa delle complicanze e delle comorbilità, la qualità di vita del paziente è compromessa e gli oneri a carico del Ssn per il relativo trattamento sono maggiori.
  2. Sviluppare campagne di sensibilizzazione per diffondere la conoscenza sulle cronicità e sull'importanza dell’adozione di corretti stili di vita. 
  3. Favorire un approccio multidisciplinare con il coinvolgimento di tutte le figure coinvolte nella presa in carico del paziente, sin dal momento della diagnosi anche solo di una delle tre patologie concatenate. 
  4. Creare una rete tra specialisti per la gestione delle cronicità e individuare una figura che svolga il ruolo di coordinatore dell’intero percorso di cura. 
  5. Definire e uniformare i Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta) per garantire una gestione ottimale delle patologie in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. 
  6. Aggiornare il Piano nazionale delle cronicità valutando l'inserimento, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili e in occasione delle future procedure di aggiornamento, delle interconnessioni cardio-renali-metaboliche. A tal proposito, si auspica un meccanismo costante di revisione del Piano.
  7. Prevedere risorse dedicate all'implementazione del Piano Nazionale delle Cronicità al fine di rendere concretamente attuabili gli obiettivi ivi previsti.

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