È in arrivo un provvedimento per abbattere le liste d'attesa nella sanità, con visite e prestazioni anche il sabato e la domenica. Ma anche un meccanismo nazionale di monitoraggio che non esiste per avere la possibilità di intervenire in maniera puntuale. Ad annunciarlo la premier Giorgia Meloni
È in arrivo un provvedimento per abbattere le liste d'attesa nella sanità, con visite e prestazioni anche il sabato e la domenica. Ma anche un meccanismo nazionale di monitoraggio "che non esiste" per "avere la possibilità di intervenire in maniera puntuale". Ad annunciarlo la premier Giorgia Meloni dal palco della chiusura della campagna elettorale per le Europee di Fdi. Meloni ha parlato anche di abolizione del tetto di spesa per l'assunzione dei medici, di coinvolgere più gli specializzandi e anche di "sanzionare i dirigenti sanitari che non dovessero rispettare gli obiettivi di riduzione delle liste d'attesa, premiandoli se invece lo fanno". Del tema si dovrebbe occupare il prossimo Consiglio dei Ministri previsto per martedì 4 giugno alle 11. Si parlava di decreto ma nelle ultime ore sembrerebbe si vada verso un disegno di legge.
Alla base il nodo delle coperture sul quale è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "È la normale interlocuzione, laddove ci sono degli impatti economici, vanno valutati. Sono normali interlocuzioni tecniche, non politiche". "Non diamo i numeri. C'è un tema, quello dell'abbattimento delle liste d'attesa, e ci sono delle soluzioni. Gli strumenti possono essere quello della decretazione, che ha cogenza immediata, o un disegno di legge veloce, approvato dal Consiglio dei ministri e poi con la partecipazione del Parlamento, con la compensazione di eventuali criticità".
Dalle opposizioni interviene Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati che su X scrive: "La sanità trattata come pensioni, accise, immigrazione: tutte promesse non mantenute. Anche oggi le liste d'attesa Meloni le abbatte domani". Plaude il collega di partito della premier, il senatore di Fratelli d'Italia Fausto Orsomarso: "Si tratta dell'ennesimo provvedimento concreto per gli italiani".
Nella bozza del provvedimento circolata nei giorni scorsi, sotto forma di decreto-legge, all'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) il compito di effettuare un monitoraggio nazionale sul rispetto dei tempi massimi di attesa con l'istituzione di una piattaforma nazionale per realizzare l'interoperabilità con le piattaforme di ciascuna regione. Tra le altre misure inserite nella bozza, un solo Cup al quale afferiscono strutture pubbliche e private accreditate e sarà "unico a livello regionale o infra- regionale", con un servizio di 'Recall'; l'estensione della fascia oraria per effettuare visite ed esami; per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, le aziende sanitarie locali erogano i servizi anche tramite l'offerta delle aziende ospedaliere, nonché degli erogatori privati accreditati e le strutture dovranno erogare almeno il 90% delle prestazioni entro i tempi massimi previsti; per esami e visite vengono specificate le classi di priorità, cui corrispondono diverse tempistiche e viene definita una Carta dei diritti dei cittadini in materia di prestazioni sanitarie, con un registro per segnalarne il mancato rispetto.
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