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Obesità

04 Dicembre 2025

Obesità, Sic: ampliare la rimborsabilità dei farmaci per i pazienti cardiopatici

Sic: “Farmaci efficaci, rischio infarto ridotto fino al 40%. Ma vanno riservati alle categorie a rischio, non a chi cerca scorciatoie per dimagrire”


medico obesità

Ampliare la rimborsabilità dei nuovi farmaci anti-obesità anche ai pazienti con problemi cardiaci oltre all’eccesso ponderale. È la richiesta dei cardiologi italiani avanzata durante il Congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), alla luce di un dato allarmante: l’obesità causa oltre 20mila morti cardiovascolari l’anno nel nostro Paese. «Il peso eccessivo è responsabile della metà delle malattie cardiache: infarto, ictus, scompenso e fibrillazione atriale dipendono in larga parte dall’obesità, che riguarda quattro italiani su dieci», sottolinea Pasquale Perrone Filardi, presidente SIC. La situazione peggiora con gli anni: «Ogni anno vissuto con eccesso ponderale aumenta ulteriormente il rischio di complicanze cardiovascolari».

Le nuove classi di farmaci anti-obesità, nate per il diabete, stanno mostrando effetti protettivi anche sul cuore. «Sono medicinali che non si limitano a far perdere peso, ma riducono infarto e ictus fino al 40%», spiega Gianfranco Sinagra, presidente eletto SIC. «Per questo chiediamo che siano rimborsabili per i pazienti cardiopatici ad alto rischio. Non devono diventare un prodotto estetico per chi cerca scorciatoie: l’accesso va riservato alle categorie che ne traggono un chiaro beneficio clinico». La richiesta va nella direzione indicata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che considera questi farmaci parte di un nuovo capitolo nella lotta globale all’obesità e alle malattie mortali che ne derivano.

Sul fronte della prevenzione, i cardiologi insistono sul ruolo decisivo dell’età pediatrica. «L’Italia è il peggior Paese europeo per obesità infantile: il contrasto deve iniziare da lì», afferma Francesco Barillà, presidente della Fondazione “Il Cuore Siamo Noi”. La proposta: ore obbligatorie di educazione alimentare nelle scuole primarie, un pilastro del Piano Strategico Nazionale per la Salute Cardiovascolare elaborato da FIC, SIC e ANMCO. Educazione alimentare, attività fisica nelle scuole e nei luoghi di lavoro, campagne pubbliche contro sedentarietà e cattive abitudini: sono le priorità indicate dal coordinatore del Piano, Ciro Indolfi, per ridurre i fattori di rischio modificabili. La SIC si dice disponibile a sostenere, con dati e attività scientifiche, una strategia condivisa con le istituzioni. «Lotta all’obesità e protezione della salute cardiovascolare devono procedere insieme, fin dall’infanzia», conclude Perrone Filardi.

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