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Farmacologia

12 Novembre 2025

Polifarmacoterapia negli anziani, SIF: serve un cambio di passo nelle prescrizioni

La Società Italiana di Farmacologia richiama alla revisione sistematica delle terapie per ridurre i farmaci inappropriati


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La Società Italiana di Farmacologia (SIF) sollecita un intervento coordinato per ridurre l’uso inappropriato di farmaci nella popolazione anziana. Alla luce dei nuovi dati del Rapporto OsMed 2024, la SIF evidenzia la necessità di rendere la revisione periodica delle terapie una pratica standard del Servizio sanitario nazionale.

Nel 2024 la spesa farmaceutica nazionale ha raggiunto 37,2 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente. Oltre un terzo degli over 65 ha assunto almeno cinque medicinali diversi per periodi prolungati e, in alcune regioni, più del 40% dei pazienti anziani ha utilizzato quotidianamente più di dieci farmaci.

«Serve un cambio di passo per ridurre l’iperprescrizione e passare da una logica di accumulo a una di revisione accurata delle cure», afferma Gianluca Trifirò, coordinatore del gruppo di lavoro SIF Farmacovigilanza, Farmacoepidemiologia, Farmacoeconomia & Real World Evidence. «Non basta contare le prescrizioni, bisogna imparare a rivederle, correggerle e, quando serve, ridurle. Ogni farmaco giusto è una cura, ogni farmaco inutile è un rischio».

Per offrire strumenti operativi, la SIF – insieme a dieci società scientifiche italiane – ha elaborato il Documento inter-societario per l’implementazione dei servizi di Medication Review e Deprescribing, una roadmap nazionale per ottimizzare le terapie nei diversi contesti assistenziali: medicina generale, ospedale e strutture residenziali per anziani. Il documento, elaborato da un gruppo multidisciplinare di farmacologi, geriatri, internisti e medici di medicina generale, propone un percorso in quattro fasi – dalla valutazione del paziente al monitoraggio continuo – per ridurre in modo pianificato i farmaci potenzialmente inappropriati.

«Fare deprescribing non significa togliere cure, ma restituire appropriatezza», sottolinea Trifirò. «Meno farmaci non vuol dire meno attenzione, ma più sicurezza e sostenibilità».

Il presidente della SIF, Armando Genazzani, richiama infine alla necessità di «una cultura della prescrizione basata sull’evidenza reale e sulla collaborazione tra medici, farmacisti e pazienti». La Società ribadisce l’impegno a promuovere ricerca, formazione e dialogo interdisciplinare per rendere la cura più sicura ed efficace.

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